Non sono molti gli attori come James McAvoy, abili nel passare da blockbuster dagli ingenti budget al cinema (e teatro) che più indipendente non si potrebbe. Negli ultimi due decenni, l’attore scozzese ha mostrato di che pasta è fatto. Ma cosa si nasconde dietro una personalità simile?
Senza alcun dubbio, molto lo si deve alla sua propensione per la recitazione e alla passione sempre messa in campo. Dal fauno di nome Tumnus de Le cronache di Narnia – Il leone, l’armadio, la strega allo Charles Xavier di X-Men – L’inizio, McAvoy non perde un colpo.
Ecco perché, nel corso degli anni e grazie ai vari ruoli interpretati, ha ormai un seguito di fan ed estimatori piuttosto ampio. E, potremmo ben dire, meritato. Basta osservare un qualsiasi red carpet di uno dei suoi film, o le file che si formano fuori dalla porta dei camerini dei palcoscenici che calca.
Il passaggio da attore drammatico – ruolo che ha segnato l’inizio della sua carriera con un titolo esemplare quale L’ultimo Re di Scozia – a supereroe della Marvel, dà la percezione della sua versatilità. Tantissimi sono infatti i generi da lui affrontati, sino ad arrivare all’hosting di uno show rinomato come il Saturday Night Live.
Mc Avoy comincia il suo viaggio nel lontano 1995 con The Near Room e, dopo un periodo al Royal Scottish Academy of Music and Drama, appare in una serie di film e show britannici. Basta poco, e Hollywood si accorge di lui, inserendo il suo nome nel firmamento di star. Ma andiamo a scoprire qualche aspetto del suo percorso che forse non tutti conoscono…
James McAvoy e i problemi familiari
Nato il 21 aprile 1979 a Glasgow, James McAvoy ha avuto una tumultuosa vita familiare. Ultimo di tre fratelli, ha vissuto prima la separazione e poi il divorzio dei suoi, ancora bambino. Poiché la madre era piuttosto cagionevole, fu spedito dai nonni, Mary e James Johnstone, nella Drumchapel area di Glasgow.
Di conseguenza, McAvoy è cresciuto con un padre estraneo, sebbene lo idolatrasse da piccolo. Dopo alcuni commenti pubblici dell’uomo, su una possibile riconciliazione con la famiglia, un giovane James non si è voluto sbilanciare troppo.
“Non posso sentirmi infastidito. Io so cosa è successo e cosa no”. L’attore sostiene di non aver sofferto emotivamente da ragazzino, grazie anche all’amore e al supporto dei suoi nonni materni. Quel senso di sicurezza è ciò che gli ha permesso di essere in pace, nonostanre l’assenza del padre.
Caso o destino, come si arriva a Hollywood?
Considerando il fascino che James McAvoy esercita in ogni sua performance, si potrebbe pensare che la strada della recitazione sia stata destinata. In realtà, stando a quanto rivelato durante le interviste, sarebbe stato un puro e semplice – oltre che felice – caso. Che ha avuto inizio con una cotta adolescenziale…
Il McAvoy adolescente sognava di diventare prete o di unirsi alla Marina. Le cose, però, hanno preso un’altra piega quando, all’età di 15 ani, è stato selezionato per un ruolo in The Near Room. A fargli scattare la scintilla non è stato il set, quanto piuttosto la collega Alana Brady, di cui si è invaghito e che ha seguito in un gruppo di recitazione.
James McAvoy apprendista pasticcere
Dopo l’umile inizio a Glasgow, James McAvoy riceve una proposta che non può rifiutare: un posto nella Royal Scottish Academy of Music and Drama. Ma questo non cambia il modo in cui affronta la vita, mantenendosi con i piedi ancorati a terra e senza eccessi.
Forse lo si deve anche alla sua esperienza come pasticcere, un mestiere nel quale sono richiesti impegno e fatica. Quando ha vinto un episodio di The Great Celebrity Bake Off ha raccontato di aver lavorato come apprendista per pagarsi gli studi.
Un salto nel vuoto per beneficenza
Oltre alla recitazione, James è un amante delle altezze e delle escursioni. Mentre girava L’ultimo Re di Scozia, ha messo a frutto la sua passione entrando in contatto con un’organizzazione, la Retrak, che aiuta bambini di strada a rintracciare le proprie famiglie.
È così che l’attore ha preso parte a un progetto alquanto particolare, che lo ha portato a saltare dal tetto del Guy’s Hospital di London, che ha la nomina di essere l’edificio più alto del mondo. “Ero terrorizzato ma è stato diventente. È un buon modo di provare e raccogliere fondi per beneficenza”.
James McAvoy sviene durante una scena di tortura
Le scene di tortura possono essere insidiose, dal momento che è necessario mantenere in equilibrio tra credibilità e sicurezza di chi è in scena. Gli attori ne sono ben consapevoli. Eppure, durante una scena de L’ultimo Re di Scozia, James McAvoy è svenuto nella scena in cui cui il suo personaggio, il dottor Nicholas Garrigan, viene infilzato con dei ganci da carne.
A rivelarlo è stato lui stesso a Contact Music. “Nello script si diceva che Nicholas rifiuta di urlare nonostante lo stiano torturando. E io pensavo come fosse possibile non urlare. Se non respiro dal dolore, allora non sarò in grado di urlare perché non ho più respiro da tradurre in voce.”
La sua soluzione, sebbene intelligente, lo ha portato a svenire sul serio, a causa del numero di ciak battuti. Non a caso, l’attore ha poi dichiarato che questa resta una delle scene più difficili della sua carriera.
Essere un action star
Se la popolarità la deve ai ruoli d’azione – si vedano Wanted, X-Men e Split – sorprende sapere come James McAvoy sia stato, inizialmente, osteggiato a intraprendere questa strada. I produttori, infatti, lo consideravano non adatto, fisicamente, a incarnare una star tutta muscoli e testosterone.
La svolta arriva con Wanted (2008), nel quale recita al fianco di Angelina Jolie. McAvoy interpreta Wesley, un mite impiefato che si ritrova, suo malgrado, a diventare uno dei più pericolosi assassini del mondo. L’attore ha raccontato di essere stato ricontattato dopo mesi dal suo provino, proprio perché si stava cercando qualcuno di diverso da lui. Ma la scommessa alla fine l’ha vinta…
James McAvoy schiaffeggiato da una donna
Come abbiamo detto, James McAvoy ci tiene molto a prendere sul serio i suoi progetti, comprese le scene pericolose. Un altro esempio ci è dato dalle riprese di Filth: qui il realismo consisteva nell’essere picchiato da una donna. All’epoca, l’attore chiese alla sua partner sulla scena di colpirlo realmente, e così fece.
Ma la parte più difficile, ha poi rivelato, è stata quella in cui il suo personaggio, Bruce, ha dovuto ricattare una quindicenne per avere una prestazione sessuale con lui. “Dopo quello, non c’è veramente più alcuna scena che mi darà problemi.”
Una videodipendenza che causa vuoti di memoria
Per la maggior parte del tempo, James McAvoy è il ritratto della professionalità di fronte alla camera. Ma talvolta la sua attenzione ha subito dei colpi. Come per esempio nel 2007, mentre girava Becoming Jane ed è stato sedotto dai poteri oscuri della Xbox. L’attore ha infatti rivelato al Graham Norton di essere stato sveglio per tre notti di fila, per giocare a Oblivion, dopo ogni giornata di 16 ore di riprese.
Inutile dire la stanchezza che James si portava la mattina sul set, a cui si è aggiunto poi anche il vuoto di memoria. Dopo aver dimenticato le sue battute, ha deciso di rimettersi in riga, bruciando il cd del videogame sul fornello. E da quel giorno pare non sia più tornato alla vecchia dipendenza.
La mano rotta
Generalmente, le performance di James McAvoy in Split e Glass vengono considerate tra le migliori della sua carriera. La sua capacità di interpretare 23 differenti personalità del protagonista, inclusa quella incredibilmente potente della Bestia, ha confermato le sue doti attoriali e la sua versatilità.
In una scena, James ha dato sfogo a tutta la rabbia del suo personaggio, prendendo a pugni una porta di metallo. Risultato? Una mano rotta. In effetti, avrebbe dovuto colpire la parte soffice nascosta in essa, ma l’ha mancata andando diretto sull’altra.
M. Night Shyamalan ha detto di aver visto sbiancare McAvoy, chiedendo ai suoi di stringere sul suo volto così da catturare l’attimo perfetto per la scena. Piuttosto che andare in ospedale, poi, l’attore ha scelto di farsi curare sul set, così da poter continuare a girare.
James McAvoy & Patrick Stewart
Quasi tutti sanno che McAvoy ha preso il posto di Patrick Stewart nei panni del leader degli X-Men Charles Xavier. Ma forse non in molti conoscono i pregressi tra i due. Oltre al cinema e alla televisione, entrambi gli attori sono celebri attori teatrali shakespeariani.
Ed ecco che scopriamo come abbiano interpretato Macbeth, in due momenti diversi della storia: McAvoy nel 2005 in Shakespeare Re-Told: Macbeth, mentre Stewart nel 2010 in Great Performances: Macbeth. Inoltre, in un’intervista a Jimmy Fallon, James ha confermato impazienza a diventare Jean-Luc Picard. “Se non mi assumono, lo farò sul mio telefono.”
Ed ecco la conferma di quanto ci tenesse davvero… Questo è il video realizzato durante il lockdown, in totale isolamento ma con l’aiuto di numerosi e simpatici colleghi:
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I rischi del mestiere
Modellare il fisico a seconda delle esigenze di scrittura è un tratto distintivo dei grandi attori, sebbene poi si debba fare i conti con le conseguenze di simili scelte. Molti dei ruoli di James McAvoy hanno richiesto dei cambiamenti, più o meno importanti.
Ne è un esempio lampante il personaggio della Bestia in Split: per rendere giustizia al personaggio, ha messo su più di 7 kg in meno di 4 mesi. Due anni dopo, ha intrapreso lo stesso percorso, dovendo reinterpretarlo nel sequel Glass. Ma, in passato, McAvoy ha affrontato anche la perdita di peso e di forma, per la pellicola Filth. Dopo aver cominciato a fumare e bere, ha sentito di essere più vicino al suo personaggio. Fisicamente e psicologicamente.
Mai rasarsi a zero!
Nonostante sembri non invecchiare mai, James McAvoy non è fissato con trattamenti o cure che mantengano quel suo volto così giovanile. Quando ha scoperto che avrebbe interpretato Charles Xavier in X-Men: L’inizio ha deciso di trasformarsi fisicamente, rasandosi completamente la testa.
Ovviamente, è stato un errore dettato dall’impazienza e dall’ingenuità, dal momento che i realizzatori del film volevano mostrare un giovane Xavier, pieno di capelli. Per rimediare all’accaduto, l’attore si è sottoposto a una seduta di 15 ore, per incollare tutte le extension alla sua testa.
James McAvoy fa consegne per i Muppet
Gli attori seri sono molto attenti al tipo di ruolo che scelgono, in modo da preservare il loro lavoro anche agli occhi della critica. D’altro canto, James McAvoy mostra un approccio molto più casuale. Non a caso, nella sua filmografia, troviamo molti ruoli bizzarri. Come per esempio il corriere UPS di Muppets Most Wanted.
Nonostante l’attore avesse una sola battuta nel film, sembra aver molto apprezzato il tempo passato sul set. Durante un’intervista a ScreenSlam, ha definito un onore essere stato scritturato per Muppets Most Wanted e ha sottolineato che Sam the Eagle è il suo personale eroe.
L’esperienza più umiliante di sempre
A dispetto dei tanti ruoli d’azione, James McAvoy raramente interpreta degli stereotipi di macho man. L’attore è noto per la sua sensibilità mostrata in ogni ruolo, ma ce ne è unoin particolare che lo ha, in un certo senso, scosso.
Si tratta di Wesley Gibson in Wanted. Per dare crecibiltà al suo personaggio, McAvoy ha dovuto subire gli insulti verbali della Jolie – sua partner in scena – per raggiungere la meta finale, nella quale un uomo dimesso e comune diveta uno spietato e arguto killer.
In un’intervista con MTV, l’attore ha dichiarato che l’esperienza (che si è protratta per più di un ciak) gli ha lasciato un segno negativo nella psiche. “È stata l’esperienza più umiliante della mia vita professionale.” Inoltre, ha rivelato di non essere un fan delle scene in cui si baciano.