Quando un franchise come quello di James Bond raggiunge una certa età, i successi devono necessariamente scontrarsi in giusta misura con i flop. Chiedete a un qualsiasi fan del celebre agente quale sia il loro Bond preferito, e quasi sicuramente vi comunicheranno anche il loro meno favorito nello stesso istante. Per fortuna, Sam Mendes non si è attirato questa “collera divina” con il suo kolossal celebrante i cinquant’anni di James Bond conosciuto come Skyfall, e a giudicare dai commenti di Christoph Waltz – suo collaboratore in Spectre – non se ne resterà a lungo con le mani in mano.
L’edizione del magazine britannico GQ di questo mese si dilunga particolarmente sul più recente antagonista di Bond, due volte vincitore di un Oscar, con un articolo in cui Waltz parla dei suoi iniziali dubbi sull’interpretare il ruolo di Franz Oberhaeuser nel nuovo lungometraggio in uscita nelle sale cinematografiche a partire dal 6 settembre di quest’anno. Come ogni grande attore, era naturalmente nervoso, ma alla fine la qualità del prodotto l’ha spinto a pronunciare il sì definitivo, come dimostrano le sue parole.
“Ciò che mi ha colpito di Spectre è il fatto che il film non è opera di scrittori maldestri. Non ha un regista negligente. Gli attori non sono istronici buffoni. Le sequenze d’azione girate in Messico sono a dir poco stravaganti. Le scene in Austria rispettano la tradizionale azione bondiana nella neve. Questi film con Daniel Craig hanno cambiato il tono: non dipendono da una formula ben definita che costringe gli attori semplicemente a muoversi.” Ora, sebbene Waltz non si lasci sfuggire alcun nome durante la sua caustica critica sulle entrate minori nella serie di James Bond, vi è certamente un periodo specifico a cui questi commenti possono riferirsi. Sembra infatti che Roger Moore sia stato chiamato in causa dall’uomo che potrebbe interpretare il novello Blofeld. Eppure, non vi è alcuna conferma, tanto che Waltz potrebbe non aver apprezzato l’era di Connery o Brosnan – anche perché ritenere Timothy Dalton un gigione sarebbe come reputare Leonardo DiCaprio un groupie da teatro di repertorio.
In ogni caso, è bello sentire che Waltz, proprio come il resto degli appassionati che stanno attendendo con ansia la nuova pellicola, sia un vero fan di Band fino al midollo. Il fatto che egli dimostri una grande conoscenza riguardo al franchise segna egregiamente il confine sottile tra nemico terribile e sciocco antagonista: un limite di cui Sam Mendes, insieme al suo esperto team di attori, sceneggiatori e membri della troupe, sembra essere ben cosciente, e che con tutta probabilità condurrà l’universo dell’agent 007 ad un futuro ancor più roseo. Di qualsiasi cosa tratti realmente Spectre, abbiamo dunque la certezza che è stato realizzato con la maestria e la determinazione di veri professionisti.