Cosa sarebbe stato Viale del Tramonto se al posto di William Holden nel ruolo di Joe Gillis ci fosse stato Marlon Brando, proposto dalla produzione e poi scartato perché ancora “poco conosciuto”? Queste e altre domande senza risposta circondano la lavorazione del capolavoro di Billy Wilder. Il film, che ricevette 11 nomination agli Oscar, vincendo tre statuette, compie oggi 70 anni. Ecco tutto quello che non sapevi sul film.
Viale del Tramonto compie 70 anni
Era il 1948 quando Wilder e Brackett cominciarono a lavorare al film, senza però rimanere soddisfatti del risultato. Determinante fu la collaborazione con D.M. Marshan Jr., un ex-giornalista di Life che aveva colpito i due autori per lo stile con cui aveva recensito in quell’anno Il valzer dell’imperatore. Fonte d’ispirazione per gli autori fu la vicenda di Mabel Normand, un’attrice morta nel 1930 dopo essere stata travolta da uno scandalo nel 1922 poiché sospettata dell’omicidio del suo collega e amante William Desmond Taylor. Dai nomi dei due personaggi ebbe origine il nome di Norma Desmond, interpretato da Gloria Swanson. La scelta di quest’ultima, poi, non fu affatto scontata. Mae West fu la prima attrice a declinare il ruolo, in quanto si riteneva troppo giovane per la parte. Successivamente Mary Pickford diede forfait dopo che la sua di modificare la sceneggiatura, a tutela della propria immagine, venne rifiutata. Pola Negri fu scartata a causa del suo forte accento polacco, mentre Greta Garbo non prese neppure in considerazione la proposta. Solo alla fine fu contattata Gloria Swanson, diva del muto che negli ultimi quindici anni aveva girato un solo film e la cui situazione, dunque, aveva molti parallelismi con quella del personaggio che avrebbe interpretato.
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L’Oscar per la scenografia
Non è un caso se uno dei tre Oscar vinti dal film sia proprio quello per la scenografia. Le fotografie che ricoprono le pareti della casa di Norma Desmond provenivano dalla vera collezione privata di Gloria Swanson. Il film proiettato nella sala privata della villa della Desmond, che nella finzione vedeva protagonista la stessa diva, è La regina Kelly (1927), con la stessa Swanson protagonista e diretto da Erich von Stroheim (presente nel film di Wilder), rimasto poi incompiuto proprio a causa del licenziamento del regista da parte dell’attrice, che era anche produttrice. Il film era ancora inedito all’epoca e le immagini apparse in Viale del Tramonto furono per decenni le uniche mai mostrate al pubblico. Durante la visita agli studi Paramount, la Desmond viene accolta nel film dal regista Cecil B. DeMille, nel ruolo di se stesso, il quale sta effettuando delle riprese di un suo lungoemtraggio. La sequenza è stata filmata sul vero set del film cui il regista stava lavorando all’epoca: Sansone e Dalila.
L’eredità del film
Nei 70 anni trascorsi dalla sua uscita, il film di Billy Wilder ha influenzato numerose opere, cinematografiche e televisive, successive. Anche quelle che apparentemente non hanno nulla a che vedere con esso. Il personaggio di Gordon Cole in Twin Peaks, ad esempio, è ispirato all’omonimo personaggio del film di Billy Wilder, il cui film è citato nell’episodio 15 della nuova serie, durante il quale Dale Cooper si sofferma a guardare Viale del Tramonto in tv, ancora immerso nel suo stato catatonico. Dougie sente il nome del vecchio collega, si scuote dal suo torpore e infila una forchetta in una presa elettrica, folgorandosi. Al risveglio dal coma, nell’episodio successivo, torna in possesso delle sue piene facoltà. Nella serie animata statunitense American Dad, invece, Steve, diventato autore di best seller, muore nello stesso modo di Joe Gillis (anche se poi si scopre che a morire è stato un suo sosia). La scena del corpo galleggiante nella piscina viene ripresa quasi alla lettera. Inoltre lo stesso episodio viene narrato in terza persona dallo stesso Steve, come nella pellicola di Wilder.