Ha ricevuto ben sei nomination agli Oscar e cinque ai Golden Globe, senza nessuna vittoria, nonché due riconoscimenti al Festival di Cannes (premio per la miglior interpretazione femminile a Rooney Mara e la Queer Palm al regista Todd Haynes) diventando, secondo la media dell’aggregatore Metacritic, il film più apprezzato dalla critica nel 2015.
In occasione della trasmissione televisiva – stasera alle 21.20 su RAI3, andiamo a (ri)scoprire i punti di forza di Carol, adattamento dell’omonimo romanzo pubblicato nella prima metà degli anni ’50 dalla nota scrittrice noir Patricia Highsmith, la cui folta bibliografia è stata spesso saccheggiata dal mondo del cinema.
Stasera in Tv | Carol | La trama
La vicenda ha inizio a New York ed è ambientata nel biennio 1952-53. La diciannovenne Therese ha il sogno di diventare un’affermata fotografa ma lavora al momento come semplice commessa. La più matura Carol, donna facoltosa, vive invece nel lusso in una splendida villa insieme al marito e alla figlia Rindy, ma è alle prese con una difficile situazione familiare. L’incontro tra le due donne sarà esplosivo e darà il via ad una relazione che, visti i tempi, rischia di creare uno scandalo e sconvolgere le esistenze di entrambe.
La trasposizione del romanzo era in cantiere fin dal 1997, ma per diversi problemi produttivi si è dovuto attendere a lungo prima che il progetto fosse effettivamente realizzato, forse per via anche della controversa tematica alla base del racconto. Eppure quanto narrato nelle due ore di visione è un inno all’amore più puro e sincero, pur in una società come quella degli anni ’50 in cui certe relazioni tra due individui dello stesso sesso venivano nascoste nell’ombra. La sceneggiatura di Phyllis Nagy rielabora con intelligenza il materiale alla base, e offre dinamiche complesse e sottili sfumature che mantengono alta la soglia dell’attenzione e la relativa tensione emotiva fino al giungere dei titoli di coda, preceduti da un incrocio di sguardi che racchiude in sé tutta la forza intrinseca del film.
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Carol | Il trailer del film
Il cuore della vicenda è ovviamente la crescente love-story tra Carol e Therese, due donne apparentemente agli antipodi che trovano l’una nell’altra un pezzo mancante di loro stesse. La bellezza di personaggi così fragili e combattuti, divisi tra il timore delle conseguenze e quel sentimento così prepotente che cresce minuto dopo minuto, viene esaltata dalle sublime interpretazioni delle due attrici.
Se Rooney Mara è alle prese con un alter-ego trattenuto, una figura pronta a scoprire la propria natura e ad affermare o meno il proprio definitivo coming-out, Cate Blanchett ha invece maggior spazio nel delineare la Carol del titolo, facendo affidamento su quel mestiere raffinato nel corso di una carriera straordinaria. La scena hot che giunge poco dopo la metà visione sfrutta la sensualità delle due interpreti, magnificamente riprese dal regista in una sequenza ricca di erotismo e sensualità.
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Carol | La ricostruzione dell’epoca
Carol ha il merito di accompagnare lo spettatore in un’altra epoca affidandosi ad una messa in scena di grande fascino, capace di riportare alla mente in ottica moderna gli archetipi ambientali tipici del cinema noir che fu. Sin dai primi istanti si nota la cura messa in campo da scenografi e costumisti per riportare in vita le atmosfere tipiche degli anni ’50, e la scelta delle location amplifica ulteriormente quel senso di immersione totale nel relativo periodo storico.
La caratterizzazione temporale si rispecchia anche in quella dei vari personaggi coinvolti, nei dialoghi e nelle situazioni in cui questi si trovano, innescando dinamiche on the road che ben si ibridano al contesto generale: una sorta di Thelma & Louise (1991) ante-litteram qui ancorato agli stilemi di una realtà che, pur senza salti nel vuoto, ricongiunge nell’epilogo a quella conclusione tanto agognata dallo spettatore.