Forse quel che si può raggiungere attraverso i propri sogni va oltre a ciò che si è auspicato nella realtà. Quella del Teatro Valle è una storia che continua ad alimentarsi quotidianamente di colpi di scena. Era lo scorso 14 giugno quando un gruppo di lavoratori dell’arte e dello spettacolo si sono uniti e hanno occupato uno dei teatri storici di Roma, che rischiava di passare nelle mani poco rassicuranti di privati, senza garanzie sulla destinazione d’uso. Da quel giorno gli occupanti non si sono mai fermati. Hanno organizzato concerti, esibizioni, incontri, visite guidate, stage, raccogliendo l’entusiasmante appoggio dei volti noti dello spettacolo: da Dario Fo a Paolo Rossi, dai Subsonica alla Bandabardò, da Andrea Camilleri a Elio Germano. Proprio quest’ultimo stasera sarà impegnato in una serata completamente dedicata al Viaggio verso la Fondazione del Valle. Indiscusso protagonista dell’ultimo film di Ferzan Ozpetek, Magnifiche Presenze, Elio Germano diletterà il pubblico con un’incredibile lettura di Viaggio al termine della notte, il capolavoro di Louis-Ferdinand Céline, accompagnato dalla musica dal vivo di Teho Teardo e dal violoncello di Martina Bertoni. In questo incredibile divenire di voce e musica, per chi ancora non fosse sazio, la serata procederà con altri ospiti.
Arriverà sul palcoscenico il cantautorato ironico e profondo di Pino Marino; la surreale comicità degli Appiccicaticci; il jazz teatrale di Giovanni Block; la seconda classificata al Festival di Sanremo nella categoria dei giovani e vincitrice del Premio della critica Mia Martini, Erica Mou; il nuovo incredibile talento cantautorale di Marco Guazzone e degli Stag; e poi la briosità del gruppo di musicisti, attori e performer dell’Orchestraccia accompagnati da Simone Cristicchi. Insomma quella di domani sarà una serata a dir poco intensa e densa di eventi, proiettati tutti verso il fine comune di raccogliere fondi affinché il sogno della Fondazione Teatro Valle Bene Comune possa divenire realtà. Ad oggi i soci fondatori sono oltre duemila e sono stati raccolti 80.000€, ma il capitale sociale necessario alla costituzione della Fondazione è di 250.000€. Quindi, bisogna fare ancora molto. Nel 1920 Lyda Judson Hanifan scriveva: “il capitale sociale si riferisce a quei beni intangibili che hanno valore più di ogni altro nella vita quotidiana delle persone: precisamente, la buona volontà, l’appartenenza ad organizzazioni, la solidarietà e i rapporti sociali tra individui e famiglie che compongono un’unità sociale”. Dunque appuntamento domani sera, venerdì 30 marzo alle ore 21, per divenire parte di un bene. Un bene comune. Fatto di arte, musica, teatro: lo spettacolo e la cultura sono anche fatti nostri. “La libertà è partecipazione”, cantava il grande Giorgio Gaber.