A distanza di due anni da Step Up 3D arriva in tutti i cinema italiani il nuovo attesissimo capitolo della saga capace di far ballare milioni e milioni di spettatori in tutto il mondo: Step Up 4: Revolution 3D. Diretto dall’esperto regista di videoclip musicali Scott Speer (già artefice dei videoclip di Paris Hilton, Ashley Tisdale, Belinda e Jordin Sparks) e interpretato dal modello Ryan Guzman e dalla ballerina (giunta al successo grazie al talent show So You Think You Can Dance) Kathryn McCormick, Step Up 4: Revolution 3D racconta la storia della dance crew i Mob, un gruppo di fantastici ballerini di Miami volti a vincere un contest per affermarsi nel mondo del ballo. Capitanati da Sean (Ryan Guzman) e Eddy (Misha Gabriel) i Mob si trovano a combattere una aspra guerra (a suon di balli) contro il magnate Anderson (Peter Gallagher), deciso a distruggere lo storico quartiere di Miami per costruire una nuova attività commerciale. Ad aiutare i Mob nell’ardua impresa di salvare il quartiere dalle grinfie di Mr. Anderson arriverà Emily (Kathryn McCormick), la figlia del magnate, una giovane ballerina in cerca dell’ispirazione giusta per accedere ad una delle più importanti scuole di ballo del mondo. Tra spettacolari coreografie e alcune delle musiche più coinvolgenti degli ultimi anni Sean e Emily, uniti ai Mob, trasformeranno l’arte del ballo in una forma di protesta lottando con le grinfie e con i denti per salvare lo storico quartiere di Miami. Sei anni dopo il grande successo del primo Step Up, allora interpretato dall’esordiente Channing Tatum, arriva il quarto capitolo della saga, ancora una volta numero uno al box office con oltre 128 milioni di dollari (e non è ancora uscito in molti paesi, Italia compresa) incassati in tutto il mondo. Non c’è che dire, questa saga continua (e sicuramente continuerà) imperterrita a raccogliere successi e consensi di pubblico in tutto il mondo, vediamo insieme il perchè: innanzitutto i due protagonisti sono belli, fisicati, simpatici e accattivanti. Il pubblico, soprattutto quello giovanile, adora perdersi per 90 minuti in una favola romantica e dopotutto nel bene e nel male il cinema è nato per far sognare, quindi la bilancia del successo risulta perfettamente equilibrata a favore della saga Step Up. Ma andiamo avanti. La sceneggiatura è pessima. Lo script di questo Step Up 4: Revolution è il peggiore della intera saga (il che è tutto dire), un continuo ripetersi di frasi trite e ritrite dello showbusiness americano (sullo stile le regole sono fatte per essere infrante), ma anche qui possiamo sorvolare visto che lo spettatore tipo di un film di ballo si presume non cerchi le perle di saggezza di Aaron Sorkin o Alan Ball. Quindi possiamo anche continuare la nostra analisi.

Le coreografie sono a dir poco sensazionali. Laddove il primo film proponeva una semplice storia romantica tra i due protagonisti, dal secondo capitolo in poi la saga di Step Up presenta una serie di coreografie che definire irraggiungibili è dire poco. Tanti film hanno provato a raccoglierne le eredità con scarso successo (Honey, Street Dance, This is Beat e tanti altri) ma Step Up è Step Up, decisamente inarrivabile sul piano coreografico: a dimostrazione di ciò fate attenzione alla sequenza di apertura, al flash mob nella galleria d’arte e alla protesta nell’edificio di Anderson, tutte sequenze da togliere il fiato persino all’hater più accanito di questo genere di film. Ma proseguiamo nella nostra analisi. Le musiche utilizzate sono a dir poco fenomenali ed è impossibile non esserne travolti: basti pensare che solo in questo quarto capitolo vengono utilizzati i successi di Jennifer Lopez, Lil Jon, Timbaland, Ne-Yo, Justin Bieber e tanti altri, uniti a remix dubstep da togliere il fiato. Ma allora cosa è che non va? Il problema fondamentale di questo quarto Step Up è l’incoerenza di fondo con cui è stato realizzato. Laddove il terzo capitolo presentava una vera e propria storia, coerente, ben sviluppata e arricchita da splendide coreografie, questo quarto capitolo è una vera e propria coreografia vivente. Ogni scena (in cui non ballano) è totalmente inutile e fine a se stessa, uno spazio per riempire i vuoti del film e preparare lo spettatore alla successiva sequenza di ballo. Il che è un gran peccato perchè Scott Speer è un po’ il Michael Bay del ballo, un regista popcorn capace di realizzare alcune delle sequenze più emozionanti nella storia dei dance movie.

In conclusione, bilanciando pregi e difetti, Step Up 4: Revolution 3D è un film promosso: primo perchè nonostante sia il quarto capitolo di una saga continua ad appassionare spettatori in tutto il mondo, secondo perchè è girato divinamente e terzo perchè fa stare bene chi lo vede. Il cinema è anche sognare e niente più della musica, del ballo e dell’amore può portarci in una dimensione idilliaca e piacevole astratta da tutti i problemi della quotidianità. Step Up 4: Revolution 3D uscirà in tutti i cinema italiani a partire dal 4 ottobre 2012.

TRAILER 

PRIMI MINUTI DEL FILM

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