Due anni fa sui grandi schermi impazzava uno dei distopici divenuti quasi un cult nelle nuove generazioni al giorno d’oggi. Esattamente due anni dopo i settantaquattresimi Hunger Games, il primo capitolo della trilogia scritta da Veronica Roth viene trasposta in immagini dall’americano Neil Burger. Esordiva così Divergent, una serie che nel corrente mese è giunta al terzo e ultimo episodio cinematografico. Certamente il peso del successo del suo predecessore non ha potuto lasciare indifferente il nuovo prodotto, ambientato in uno scenario urbano post-apocalittico abitato da una società divisa in fazioni presumibilmente collaborative, ognuna delle quali si concentra su una determinata virtù: i Candidi, che fondano il loro pensiero sull’onestà e la giustizia, i Pacifici, ispirati da ideali di libertà e non violenza, gli Intrepidi, sempre impegnati a dimostrare il loro coraggio, gli Eruditi, volti allo sviluppo e al miglioramento dell’intelletto, e gli Abneganti, orientati all’altruismo e alla leadership.
Suonerebbe un tantino come una brutta copia dei Distretti che popolano l’universo di Panem, ma ciò in cui Divergent riesce a pieno è nel rimpiazzare la stravagante e barocca classe dirigente degli Hunger Games con rigidi tecnocrati, e nell’ambientare l’azione in una Chicago lercia e deteriorata dalla guerra, utilizzando molte location reali della cosiddetta Windy City, rovinate e infestate da erbacce ricreate graficamente al pc. Dunque, sebbene i bambini di quella società nascano già in un determinato gruppo, a ognuno di loro in età adolescenziale viene data una sola, irreversibile possibilità di cambiare fazione. La nostra protagonista Beatrice “Tris” Prior – interpretata dalla giovane Shailene Woodley – è nata e cresciuta tra gli Abneganti. Il modesto villaggio in cui vivono questi ultimi, un agglomerato di grigie case tutte uguali che si estende a intervalli regolari su un frammento di verde nel cuore della città, è stato costruito davvero. L’appezzamento di terreno, sulla South Wells Street all’angolo sudoccidentale della West Harrison Street che si dipana lungo il corso del Chicago River, era per caso fortuito in vendita al momento dell’inizio della riprese, e nel frattempo la produzione è stata in grado di costruirvi ben sedici strutture temporanee entro l’ombra della Willis Tower, il noto “Centro” (in lingua originale “the Hub”) della distopica metropoli in cui si tengono le cerimonie più importanti, come quella della scelta della fazione. L’interno della casa della famiglia Prior è stato ricostruito servendosi di diversi set nei Cinespace Film Studios, che sono poi serviti come base per l’intera troupe. Aperti nel 2011 in luogo di un’ex acciaieria, i Cinespace sono tuttora in espansione e in completamento e ci si attende che venga nominato il più grande complesso di studi cinematografici ad eccezione di Hollywood.
I giovani cittadini dell’imprecisata città restano in fila per il primo di svariati test attitudinali progettati per rivelare quale fazione farebbe al loro caso davanti a cinque ingressi aggiunti all’Equitable Buiding nel lato orientale della Pioneer Court Plaza. Quest’ultima è un largo spazio aperto nei pressi del Michigan Avenue Bridge, sotto il celebre Wrigley Building e la Tribune Tower, che ospita l’artistica statua del Re Lear shakespeariano. Alla cerimonia della scelta, Tris sorprende la sua famiglia seguendo il gruppo degli Intrepidi, la fazione dei guerrieri iperattivi. La sede semicircolare e dall’aspetto minimalista atta alla scelta è la Seventeenth Church of Christ Scientist, una chiesa caratterizzata dal particolare stile anni Sessanta – i cui esterni si possono intravedere durante la battaglia climatica nel terzo capitolo della serie cinematografica Transformers. Il vagone ferroviario utilizzato per andare in giro nella metropoli è stato realizzato da zero nei Cinespace e progettato in modo da possedere una mobilità che consentisse gli spostamenti tra le location. La vivace fazione degli Intrepidi appare in corsa immediatamente dopo la cerimonia, percorrendo i binari e saltando sul vagone per raggiungere il loro quartier generale. Il tetto sul quale gli Intrepidi saltano è quello del Pershing Building, uno dei più vecchi edifici industriali sulla Pershing Road. Ora ampiamente abbandonato, o soltanto utilizzato come magazzino, il complesso prese vita nel 1905 sotto il nome di Central Manufacturing District, il primo ad essere stato costruito a scopo amministrativo negli Stati Uniti.
Tris dimostra il suo fervore nell’essere parte del gruppo proponendosi come prima a saltare nell’oscura voragine, venendo freddamente accolta da Quattro – un formidabile Theo James – nella rete di sicurezza piazzata nel Midland Warehouses Building, dietro gli studi Cinespace, che hanno inoltre fornito i tunnel e le scalinate. La hall della sede degli Intrepidi, dove si incontrano i membri delle diverse fazioni, è stata ricavata nei sotterranei del Chicago Daily Defender Building: costruito nel 1936 con la funzione di quartier generale dell’Illinois Automobile Club, l’edificio un tempo vantava una piscina olimpionica proprio nel seminterrato, la quale fu in seguito murata per fare spazio alle macchine da stampa quando il quotidiano Chicago Defender – fondato nel 1905 essenzialmente per i lettori afroamericani – acquistò la struttura negli anni Cinquanta.
Sconfitta in uno scontro, Tris prova comunque il suo coraggio prendendo parte all’esercitazione del ruba-bandiera, messa in scena al Navy Pier sul lago Michigan. Scalando la ruota panoramica del molo, la giovane avvista la bandiera in cima ad una delle due torri che affiancano la sala da ballo alla fine della banchina, costruita nel 1916 quando il lago era utilizzato per scambi commerciali. Negli anni Settanta è caduto in declino dopo una serie di profonde modificazioni che lo hanno trasformato in una grande attrazione, che è comparsa in lungometraggi come Il Colore dei Soldi di Martin Scorsese e Il Cavaliere Oscuro firmato Christopher Nolan. Sgattaiolando via per far visita a suo fratello Caleb nella sede degli Eruditi, Tris scopre un ambiente del tutto diverso. Il duomo dalla forma ellittica ricoperto di vetro scintillante è quello dalla Mansueto Library nell’University of Chicago, una struttura d’avanguardia aperta nel 2011. La protagonista viene scoperta e portata dinanzi a Jeanine, la spietata leader della fazione “intellettuale”, nel palazzo dalla facciata in vetro quale Spertus Insitute, dove i sospetti iniziano a destarsi e dove le viene severamente ricordato il motto “la fazione prima del sangue”. L’ultima prova finale per essere abilitati a tutti gli effetti nel clan degli Intrepidi prende luogo nella cavernosa Aon Grand Ballroom sul molo, dove le più grandi paure di Tris vengono proiettate su uno schermo alla vista di tutti. Sappiamo tutti com’è andata a finire, ma al momento Allegiant – qui il trailer italiano – ci attende al cinema. Prenotate la poltrona!
TOUR
Non lasciatevi scappare l’imperdibile Divergent tour che offre una mappa dettagliata dei luoghi da visitare per sentirsi Intrepidi.
COSA VEDERE
Se siete a Chicago, ricordatevi di fare un giro al Millennium Park, il più grande parco cittadino realizzato a partire dal 1998 che espone opere d’arte e architetture dal gusto post-moderno. Altre attrazioni di indubbio fascino sono il Lincoln Park Zoo, il parco zoologico della metropoli ad ingresso gratuito, ideale passatempo per i più piccini, il John Hancock Center, la torre perfetta per una panoramica mozzafiato del paesaggio urbano, e il The Rookery, un complesso commerciale riuscitissimo nei suoi decori dal sapore retrò e il più antico edificio della città. Un salto sulla Michigan Avenue, chiama dagli abitanti The Magnificent Mile per gli innumerevoli negozi che vi si possono trovare. Shopping sì, ma anche visite ad alcuni dei palazzi più imponenti di Chicago quali il Wrigley Building (già menzionato sopra), il John Hancock Observatory e la Water Tower, risalente agli anni precedenti il grande incendio. Una chicca è la foto per cui si può posare dinanzi all’edificio che ospita il Chicago Tribune, quotidiano locale, che viene in seguito fornita in via telematica e permette di ammirare il proprio volto come se fosse stampato sulla prima pagina di un tipico newspaper statunitense.
CONSIGLI SOGGIORNO
The Langham: un luxury hotel in pieno centro, dotato di tutti i comfort e estremamente pulito, ordinato, con personale gentile e architettura di sicuro e innegabile buon gusto;
Sheraton Grand Chicago: albergo dall’arredamento retrò e dall’atmosfera più che accogliente, punto perfetto per cominciare la visita della metropoli – da esplorare anche a piedi senza l’ausilio dei mezzi pubblici;
Ivy Boutique Hotel: a pochissima distanza dal Magnificent Mile, l’arteria principale cittadina carica di negozi, un boutique che offre pulizia, modernità nel design, e prezzi adeguati all’offerta;
Hotel Blake Chicago: accommodation ideale per chi vuole spendere poco e ritrovare un servizio ineccepibile, la posizione centralissima e l’infinita disponibilità del personale, tra l’eleganza e la pulizia degli ambienti.