The Gallows, la recensione del nuovo inquietante mockumentary di Jason Blum

Dopo aver portato sul grande schermo realtà distopiche, case infestate, bambole maledette, tavole ouija, specchi dannati e conversazioni skype dall’epilogo terrorizzante, il produttore Jason Blum trasforma una recita teatrale in un incubo terrificante. Il film in questione è The Gallows, il nuovo horror distribuito il 19 agosto dalla Warner Bros. Pictures in tutte le sale italiane; un mockumentary che racconta la storia di alcuni studenti che decidono di riportare in scena, a distanza di venti anni dal tragico incidente che colpì uno dei protagonisti, l’opera teatrale L’Esecuzione. Ma una tragedia si abbatterà anche sui nuovi attori dello show dando vita ad una maledizione che punirà con la morte chiunque tenterà di riportare in scena l’Esecuzione

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Prendi Jason Blum, due Youtubers di talento, il genere mockumentary, lo spirito teen di MTV ed il solito gruppo di studenti da trucidare e nasce The Gallows – L’Esecuzione, il nuovo divertente horror della BlumHouse Productions. La casa di produzione che da dieci anni a questa parte ci regala perle del cinema di genere come Insidious, Sinister, Unfriended, Oculus e tanti altri prodotti di successo. Prodotti brillanti ma diversi da questo The Gallows che, a dispetto dei pretenziosi film appena citati, è caratterizzato da una leggerezza e godibilità che lo rendono il perfetto horror dell’estate 2015. Se infatti l’estate precedente è stata dominata dai deludenti Liberaci dal male e La notte del giudizio, quest’anno l’unica uscita horror è proprio The Gallows, un film che rinnova l’abusato genere found-footage introducendo l’inquietante realtà teatrale di una piccola scuola americana. Il film infatti inizia mostrandoci il dietro le quinte de L’Esecuzione, uno spettacolo sbeffeggiato dai nuovi protagonisti, irrispettosi nei confronti della tragedia che venti anni prima aveva rubato la vita ad un ragazzo come loro. E così, come tradizione vuole, qualcuno o qualcosa tornerà per punirli ripagandoli con la stessa carta. Una carta che è ormai un vero e proprio jolly del cinema dell’orrore. Dopotutto, quante volte il Destino ha trucidato nel peggiore dei modi i poveri protagonisti dei film horror? Solo nella saga di Final Destination lo abbiamo visto farlo in ben cinque capitoli. Ma abbiamo anche visto talmente tanti mockumentary da non riuscire nemmeno a quantificarli, eppure la scia di prodotti artificialmente “realistici” non accenna a diminuire. Questo perché quello che funziona nel cinema lo si riutilizza. Dopotutto, come insegnano i maestri del cinema di genere, non serve tanto per spaventare. Bastano alcuni ingredienti fondamentali come una regia a fuoco, una soundtrack di impatto ed un pizzico di originalità per creare quella tensione in grado di rendere i nostri sonni poco tranquilli. The Gallows questi ingredienti li ha tutti, riuscendo nella difficile impresa di spaventarci, incuriosirci ed allo stesso tempo divertirci con una messa in scena più che discreta ed un finale tanto sorprendente quanto originale. Un risultato che, confermando Jason Blum come il Re Mida del cinema horror, dà vita ad una nuova saga di cui non vediamo già l’ora di vedere i prossimi capitoli.

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