Presentato a Venezia lo scorso anno all’interno delle Giornate degli Autori, il film documentario di Enrico Masi intitolato The Golden Temple colpisce per il profilo qualitativo del montaggio e della regia, ma anche per il contenuto dal forte senso sociale e collettivo, che mette in luce le quinte di uno degli eventi più importanti del globo, le Olimpiadi.
In particolare il giovane regista bolognese ci riporta al periodo che ha preceduto le Olimpiadi di Londra del 2012, attraverso riprese sul campo e testimonianze originali di persone coinvolte nel grande carrozzone di preparativi, ognuno a suo modo. Passando dal centro commerciale più grande d’Europa, Westfield, allo stadio, fino alla piccola chiesa alternativa che ha sede in un’ex officina, Masi cerca di fare un ritratto completo di tutte le fasi che precedono un avvenimento complesso come le Olimpiadi, con i pro e i contro che esso comporta, senza tralasciare qualche dovuta polemica e denuncia. Mike Wells, reporter che vive su una barca nell’East London da quando il suo palazzo è stato demolito per costruire il perimetro olimpico, ci accompagna nell’esplorazione di una Londra che non è come la conosciamo, ma è stata trasformata in un enorme cantiere grigio e freddo, lasciando in disparte persone, attività e calore. L’operazione della cosiddetta ‘regeneration’ ha permesso la costruzione di Westfield, il centro commerciale più grande d’Europa, un vero e proprio tempio del consumismo, di cui la gente intervistata sembra davvero entusiasta. “E’ stupendo, ci passo tutto il mio tempo libero” dice una passante con gli occhi che le brillano. E, a parte la superficialità e la banalità umana, questa ‘regeneration’ sembra aver alimentato solo la presenza di cantieri e gru in alcune delle zone marginali della città, portando alla luce una Londra simile ad una zona militarizzata che tutto trasmette tranne che la serenità, la pace e la fratellanza che dovrebbero caratterizzare una manifestazione sportiva così rilevante a livello mondiale.
In questo documentario, scritto da Mike Wells e Lorenzo Masi e prodotto dalla Caucaso Factory, aleggia il fantasma della crisi greca che, come fa notare lo stesso Wells parlando in camera, è scoppiata proprio dopo le Olimpiadi del 2009, ma in particolare si smaschera un grande sistema organizzativo, che invece di rendere i giochi olimpici motivo di orgoglio nazionale, nasconde segreti e situazioni scomode, una su tutte il presunto terreno radioattivo sul quale sarebbe stato edificato l’intero villaggio olimpico. Nonostante segua perfettamente lo schema del documentario narrativo, The Golden Temple lancia il famoso sasso nell’oceano, ma in modo incisivo ed elegante, con un ritmo dinamico, immagini evocative e un montaggio ad arte che non lascia nulla al caso e confeziona una vera e propria storia con un inizio e una fine, narrata dai numerosi volti che si susseguono sullo schermo. Tante micro storie si intrecciano per spiegare come sono cambiate tante vite, intorno a questo grande evento collettivo nel cuore del capitalismo.
INTERVISTA AL REGISTA ENRICO MASI
The Golden Temple – Intervista al regista Enrico Masi from Newscinema Rivista on Vimeo.
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