The Last Dance | La docu-serie sui Chicago Bulls emoziona e intrattiene

The Last Dance, docu-serie a tema sportivo, è stata trasmessa con la frequenza di due episodi a settimana, per un totale di 10, su Netflix. Come ideatore del progetto c’è Michael Tollin, mentre alla regia Jason Hehir ed è un favoloso specchio sull’apice massimo raggiunto dall’impero targato “Chicago Bulls”.

The Last Dance | Di cosa parla?

Dieci episodi bastano a racchiudere la sportività, la grandezza, la professionalità ed il talento di questa squadra. Il tutto però viene raccontato in maniera talmente umana ed empatica, da lasciarti molto di più che un semplice documentario sportivo.

Molte interviste a personaggi famosi, anche estranei al basket, ci aiutano a fare un quadro totale, tornando alle origini di questi fenomeni per scoprire le vite dietro alla fama, da dove vengono, come si sono realizzati e la messa a nudo della persona, prima del giocatore. Tante strategie dirigenziali, scontri, tensioni e stress, sono altri elementi che compongono questa serie, che non elogia e basta, al contrario è un oggettivo sguardo su quello che forse è stato il periodo dell’NBA, più alti di tutti i tempi. 

the last dance michael jordan

The Last Dance | Commento a caldo di Madraine8

Serie tv che mi ha esaltato, coinvolto in modo grandioso ed anche commosso. È quasi perfetta per me, mette carica ed entusiasmo, nel mio caso poi ha avuto la potenza di riportarmi a 10-11 anni, risvegliando in me lo stesso amore dei tempi in cui seguivo e praticavo basket, adorando i “Chicago Bulls” ed avendo come mito Michael Jordan. Esplora tutta l’era più imponente della squadra partendo dagli inizi, facendo continui flashback, interviste odierne, fornendo retroscena e lati oscuri del passato.

La capacitá principale è di riuscire ad emozionarti, trasmettere forte empatia, elettrizzarti per ció che vedi e sorprenderti su questioni magari più nascoste. Oltre a questo bisogna ammettere che è proprio realizzata bene, nel modo in cui è narrata, nel farti comprendere ogni singola dinamica di squadra e portare alla luce moltissimi dettagli a cui solitamente non si dà peso. Il tutto viene raccontato dagli albori, ma non in modo lineare, fa continui sbalzi temporali molto intuitivi e collegati, per finire in un quadro completo ed esaustivo, lode quindi a regia, sceneggiatura e montaggio.

Un aspetto peculiare è che moltissime riprese sono appartenenti a quegli anni, perché per la stagione ‘97-‘98, la squadra diede via libera ad una troupe per seguirli durante il periodo, allenamenti, spogliatoi, partire ecc… un vero documentario inedito. Giustamente un occhio di riguardo è riservato a Jordan, Pippen e Rodman, dedicando loro intramezzi finalizzati a scoprire come hanno iniziato la carriera, i loro rapporti, le critiche, tensioni interne, gioie e dolori.

Insomma la storia di una squadra fenomenale, che per anni è stata leader del settore, con a capo il giocatore più grande di tutti i tempi, ma che solo in modo compatto e tramite il legame creatosi, è arrivata ai risultati ottenuti.
Jordan non è stato solo un giocatore di NBA ma ha cambiato la cultura, è stato un fenomeno mondiale non solo sportivo, ha aperto la strada a tante situazioni socio-politico-culturali.

Già mi manca, ormai era un appuntamento fisso, mi ha regalato davvero forti emozioni.

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????The Last Dance ????Regia:Jason Hehir ????Ideatore:Michael Tollin Serie tv che mi ha esaltato, coinvolto in modo grandioso ed anche commosso. È quasi perfetta per me, mette carica ed entusiasmo, nel mio caso poi ha avuto la potenza di riportarmi a 10-11 anni, risvegliando in me lo stesso amore dei tempi in cui seguivo e praticavo basket, adorando i Chicago Bulls ed avendo come mito Michael Jordan. Esplora tutta l’era più imponente della squadra partendo dagli inizi, facendo continui flashback, interviste odierne, fornendo retroscena e lati oscuri del passato. La capacitá principale è di riuscire ad emozionarti, trasmettere forte empatia, elettrizzarti per ció che vedi e sorprenderti su questioni magari più nascoste. Oltre a questo bisogna ammettere che è proprio realizzata bene, nel modo in cui è narrata, nel farti comprendere ogni singola dinamica di squadra e portare alla luce moltissimi dettagli a cui solitamente non si dà peso. Il tutto viene raccontato dagli albori, ma non in modo lineare, fa continui sbalzi temporali molto intuitivi e collegati, per finire in un quadro completo ed esaustivo, lode quindi a regia, sceneggiatura e montaggio. Un aspetto peculiare è che moltissime riprese sono appartenenti a quegli anni, perchè per la stagione ‘97-‘98, la squadra diede via libera ad una troupe per seguirli durante il periodo, allenamenti, spogliatoi, partire ecc..un vero documentario inedito. Giustamente un occhio di riguardo è riservato a Jordan, Pippen e Rodman, dedicando loro intramezzi finalizzati a scoprire come hanno iniziato la carriera, i loro rapporti, le critiche, tensioni interne, gioie e dolori. Insomma la storia di una squadra fenomenale, che per anni è stata leader del settore, con a capo il giocatore più grande di tutti i tempi, ma che solo in modo compatto e tramite il legame creatosi, è arrivata ai risultati ottenuti. “Jordan non è stato solo un giocatore di NBA ma ha cambiato la cultura, è stato un fenomeno mondiale non solo sportivo, ha aperto la strada a tante situazioni socio-politico-culturali.” Già mi manca, ormai era un appuntamento fisso, mi ha regalato davvero forti emozioni????

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