The Lobster, la follia di coppia secondo Yorgos Lanthimos

Quando sembra ormai di aver visto tutto al cinema arrivano artisti indipendenti come il regista greco Yorgos Lanthimos, che dopo produzioni low budget realizzate ad Atene, firma il suo primo prodotto internazionale, The Lobster. Presentato in anteprima al Festival di Cannes dove ha vinto il Gran Premio della Giuria, questo film irriverente, divertente e assolutamente non convenzionale arriva nelle sale italiane il 15 Ottobre distribuito da Good Films. Colin Farrell, Rachel Weisz e Lèa Seydoux sono protagonisti di una storia d’amore ambientata in un futuro prossimo dove essere single è considerato un reato e tutti coloro che sono da soli o non hanno ancora trovato la propria metà, vengono costretti all’interno di un albergo più simile ad una prigione o ad un centro di riabilitazione. Qui sono obbligati a scegliere un partner entro 45 giorni e se falliscono vengono trasformati in un animale a loro scelta e liberati nei boschi.

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Anche solo leggendo la trama si avverte la dimensione surreale e provocatoria di questo film, che si spinge oltre i limiti del non-sense, trovando la sua forza nella sceneggiatura originale e tagliente che lo stesso regista ha scritto insieme ad Efthimis Filippou. I dialoghi brillanti ed ironici tra i personaggi richiamano i toni e lo stile dei film di Wes Anderson e sono immersi in un’atmosfera alla Stanley Kubrick. Il regista porta lo spettatore ad una riflessione sociale e personale sul tema della coppia e sull’esigenza di dividere la propria vita con un’altra persona all’interno della società. “L’idea di questo film è nata dalle discussioni su come le persone sentono la necessità di trovarsi costantemente in una relazione amorosa, sul modo in cui alcuni vedono coloro che non hanno una relazione; su cosa arrivano a fare certe persone pur di trovarsi un compagno” spiega Lanthimos che realizza un film sull’amore molto lontano dal romanticismo. Nell’originale visione di The Lobster lo humour diventa lo strumento principale per analizzare le paure e le debolezze dell’essere umano all’interno di una situazione sentimentale.

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Gli atti sessuali, il primo approccio con la persona a cui siamo interessati, i vari passaggi di una relazione, e i pregi e difetti che l’altro deve conoscere e accettare per portare avanti una storia solida ed importante, diventano materiale di studio e regole da seguire, come si trattasse di un addestramento emotivo. Guardando questo film si respira incredulità e si resta sorpresi di fronte ad una forma nuova di cinema che sceglie di osare e sfidare la realtà con una storia surreale e verosimile allo stesso tempo. The Lobster è un film folle che si diverte a camminare in bilico sul confine dell’assurdo, ma è soprattutto “una meditazione sulla natura dell’amore moderno” come sottolinea il produttore Ed Guiney. La parte finale tuttavia risulta più debole e sconnessa rispetto all’idea iniziale e, anche se Lanthimos sembra il precursore di una nuova poetica dell’immagine e dell’immediatezza, non è facilmente digeribile. Tuttavia porta sicuramente qualcosa di nuovo nel panorama cinematografico contemporaneo, ma lascia l’amaro in bocca.

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