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The Penguin: il video della trasformazione di Colin Farrell è assurdo

La serie The Penguin è arrivata in Italia e la trasformazione di Colin Farrell ha sconvolto tutti. Guarda il video dell’enorme lavoro di make up realizzato.

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The Penguin, la serie con Colin Farrell

L’attore Colin Farrell spiega l’incredibile lavoro di trasformazione al quale si è dovuto sottoporre per interpretare il ruolo di Pinguino, nella serie spin-off The Penguin. Rivelando anche alcuni dettagli molto interessanti e inimmaginabili.

La serie evento The Penguin in onda su Sky e Now Tv dal 20 settembre sta raccogliendo grandi consensi, soprattutto per l’interpretazione dell’attore irlandese Colin Farrell nel ruolo di Pinguino. L’acerrimo nemico dell’Uomo Pipistrello, dopo essersi mostrato per la prima volta nel film The Batman diretto da Matt Reeves, si è guadagnato una serie spin-off, composta da 8 episodi.

La lente di ingrandimento posta dal regista, è rivolta tutta a Farrell che in diverse interviste si è trovato a dover spiegare cosa è stato per lui scegliere di interpretare questo personaggio, reso celebre – cinematograficamente parlando – da Danny De Vito nel film Batman – Il ritorno di Tim Burton nel 1992.

The Penguin: la recensione di due a cui non è piaciuto The Batman

L’incredibile trasformazione di Colin Farrell

Le ore di trucco che hanno visto coinvolto Colin Farrell ormai sono impossibili da contare. Si parla di sessioni di make up intorno alle quattro ore al giorno. Come ha dichiarato lo stesso Farrell in varie interviste: “Non mi sono annoiato mai. Arrivati alle 2 ore e 45 di trucco forse un po’… Perché dovevano spruzzare la vernice su sette pezzi diversi, un berretto da baseball, una parrucca sopra il berretto da baseball. Poi dovevano spruzzare ogni piccolo vaiolo, ogni piccolo brufolo, ogni piccola piega, ogni piccola cicatrice.” 

Oltre alle intense sessioni di make up, che sono state in grado di cancellare completamente i lineamenti più gentili dell’attore, per celare il suo corpo è stata creata una tuta ad hoc. Di conseguenza, il fisico snello ed in forma di Colin Farrell ha lasciato il posto a una figura più morbida, con varie rotondità e anche una gobba.

Giusto per non farsi mancare nulla. Come ricorda anche l’affascinante Colin: “Avevo una tuta che mi copriva dai polsi alle caviglie. Le uniche cose che non erano coperte le mani e i piedi. Anche le orecchie non sono le mie”.

Colin Farrell’s Jaw-Dropping Transformation into The Penguin!  #thebatman  #colinfarrell  #penguin

Il dettaglio piccante nel costume di Pinguino

Come potete vedere nel video, la trasformazione in Pinguino da parte di Farrell è davvero incredibile, tant’è vero che lo stesso, quando si è visto per la prima volta allo specchio, non poteva crederci. Ma come è giusto che sia, in lavori impeccabili come questi, nulla deve essere lasciato al caso e per questo motivo, oltre alla tuta è stato aggiunto anche un elemento un po’ particolare sul corpo di Colin Farrell.

Secondo la sceneggiatura, la presenza di una scena di nudo di Pinguino, in uno degli 8 episodi era molto probabile. Per questo motivo era necessario adeguare tutto il fisico, compreso il pene. Con un sorriso imbarazzato, Farrell ha dichiarato che gli è stato costruito un ‘pene da pinguino’, attaccato col velcro alla tuta e caratterizzato da un becco all’estremità. Un dettaglio piccante e raccapricciante allo stesso tempo.

Visto il successo che questa serie sta riscuotendo in tutto il mondo, i fan si stanno interrogando su un possibile rinnovo da parte della HBO. Chissà che questo non possa avvenire, anche se Farrell, pensando alla preparazione di questo personaggio ha dichiarato: “Mi è piaciuto interpretarlo ma è stato pesante. Difficile vivere una vita del genere, nemmeno per ipotetici nuovi episodi”.

Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

Cinema e Cultura

La magica collaborazione di Brad Pitt e George Clooney: perchè funzionano insieme

Insieme nel film Wolfs su AppleTv+, Brad Pitt e George Clooney hanno già lavorato insieme. Ecco perchè funzionano in scena secondo noi.

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Brad Pitt e George Clooney

Dopo l’anteprima a Venezia 81, il film Wolfs che riunisce Brad Pitt e George Clooney sul set arriva su AppleTv+ il 27 Settembre. Diretti da Jon Watts, le due star internazionali sono i protagonisti di un action movie ricco di ironia che strizza l’occhio al buddy movie.

Due sicari sul viale del tramonto che hanno sempre vissuto come lupi solitari, si ritrovano a fare squadra per risolvere un  intricato incidente che coinvolge una donna potente.  Non è la prima volte che i due attori lavorano insieme, pertanto cogliamo l’occasione per riflettere sul perchè funzionano bene sulla scena e il pubblico impazzisce per loro.

Le prime collaborazioni: un inizio folgorante

Brad Pitt

e George Clooney hanno intrapreso la loro collaborazione cinematografica con il film Ocean’s Eleven, uscito nel 2001. Questa pellicola, un remake dell’omonimo film del 1960, ha segnato non solo l’inizio di una partnership artistica, ma anche l’avvio di un’amicizia che si è cementata nel tempo.

In Ocean’s Eleven, Pitt interpreta il ruolo di Rusty Ryan, mentre Clooney riveste il personaggio di Danny Ocean. Entrambi i personaggi sono carismatici e astuti, il che ha dato origine a una dinamica affascinante e coinvolgente che ha catturato l’attenzione del pubblico.

La chimica tra Pitt e Clooney è stata palpabile, grazie alle loro personalità complementari. Pitt porta una certa leggerezza e umorismo nei ruoli che interpreta, mentre Clooney incarna una certa gravitas e leadership. Questa combinazione ha non solo reso il film un grande successo commerciale, ma ha anche creato un’atmosfera di lavoro positiva sul set. Le loro interazioni divertenti e il rispetto reciproco hanno contribuito a creare un ambiente di lavoro stimolante e collaborativo, che è facile immaginare essere rilassato, considerando come entrambi i protagonisti condividessero una visione artistica simile.

Wolfs film

Wolfs (Foto: AppleTv+) – Newscinema.it

Nel 2004, i due attori si sono riuniti nuovamente per il sequel Ocean’s Twelve, dove hanno continuato a esplorare le dinamiche della loro amicizia e professionalità. Questa edizione ha evidenziato non solo la loro capacità di adattarsi e crescere come attori, ma anche il vincolo che si era sviluppato tra di loro, giocando un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel successo del film. La loro collaborazione nel franchising di Ocean’s ha rappresentato una pietra miliare nelle loro carriere e ha dimostrato come il lavoro di squadra sul set possa trasformarsi in un’amicizia durevole.

Ritorno al passato: un viaggio tra i loro ruoli

Nel corso della loro carriera, Brad Pitt e George Clooney hanno avuto l’opportunità di collaborare in progetti cinematografici che hanno segnato la storia del grande schermo. La loro prima apparizione insieme è avvenuta in Ocean’s Eleven (2001), un film che ha segnato un punto di svolta nel genere del heist movie. Qui, Pitt e Clooney interpretano rispettivamente Rusty Ryan e Danny Ocean, due ladri carismatici con abilità straordinarie e una dinamica affascinante. I loro personaggi, pur essendo ladri, sono presentati in modo tale da risultare affabili e simpatici, permettendo al pubblico di identificarsi con loro.

Con il progredire della saga, i personaggi hanno subito un’evoluzione significativa. In “Ocean’s Twelve” (2004), oltre ad affrontare nuove sfide, il duo ha mostratoun approfondimento delle loro relazioni interpersonali. Qui, gli spettatori iniziano a scoprire strati più complessi dei loro caratteri, che riflettono fragilità e ambizioni personali.

Tuttavia, è in Ocean’s Thirteen (2007) che la trasformazione si completa. I ladri non sono solo protagonisti di un colpo, ma diventano anche profeti della giustizia, unendosi per vendicare un’amico e dimostrare il loro codice di lealtà. Questo si traduce in una dinamica ancora più stratificata tra Pitt e Clooney, mostrando come le esperienze passate abbiano forgiato il loro legame.

La progressione dei loro ruoli ha arricchito la trama, rendendola non solo un’avventura di rapine, ma anche una riflessione sulle relazioni umane, sulla moralità e sulla responsabilità. Questa evoluzione dei personaggi ha dimostrato che anche un film d’azione può avere una profondità tematica e mostrare un viaggio di crescita personale che risuona con il pubblico.

Brad Pitt e George Clooney Wolfs

Brad Pitt e George Clooney in Wolfs (Foto: AppleTv+) – Newscinema.it

La chimica sul set: cosa rende speciale la loro collaborazione

La chimica tra Brad Pitt e George Clooney è un elemento distintivo che ha attratto il pubblico in numerosi film. Questi attori non solo condividono un affiatamento professionale, ma anche una profonda amicizia che arricchisce ulteriormente le loro performance sul grande schermo. Questa sinergia unica è evidente nelle loro interpretazioni, dove si completano a vicenda grazie ai loro stili recitativi fusi in modo armonioso. La loro capacità di manipolare il dialogo e le emozioni nel corso di una scena fa sì che ogni interazione sembri genuina e avvincente.

L’ironia e il senso dell’umorismo sono altri aspetti fondamentali che caratterizzano la collaborazione tra Pitt e Clooney. Entrambi gli attori hanno dimostrato di possedere un’incredibile abilità nel creare momenti leggeri, anche in scene drammatiche, una competenza che rende le loro performance memorabili. La loro capacità di ridere di sé stessi e di aggiungere una nota di leggerezza ai loro ruoli consente al pubblico di immergersi più facilmente nelle storie raccontate. Durante le riprese, non è raro che i due attori si scambino battute e aneddoti, contribuendo a un’atmosfera di lavoro stimolante e positiva, che si riflette sullo schermo.

In aggiunta, il sostegno reciproco che i due attori si offrono sul set facilita una dinamica di crescita artistica. Pitt e Clooney sono noti per incoraggiarsi a vicenda, lasciando spazio per sperimentazioni e improvvisazioni. Questa approccio non solo delizia gli spettatori, ma consente a entrambi di esprimere appieno il proprio potenziale. L’amicizia che li lega si traduce in un lavoro di squadra appassionato e produttivo, rendendo ogni collaborazione un’esperienza unica e memorabile.

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Impatto nel cinema: l’eredità della loro collaborazione

La collaborazione tra Brad Pitt e George Clooney ha avuto un impatto sostanziale nel panorama cinematografico contemporaneo, segnando un nuovo percorso per il genere heist e ridefinendo il concetto tradizionale di star system. I loro film, come la celebre serie di Ocean’s Eleven, hanno non solo riscosso un enorme successo commerciale, ma hanno anche riproposto una visione fresca e innovativa di come le storie di crimine e giustizia possano essere narrate sul grande schermo. Questo approccio ha aperto la strada a un rinnovato interesse per le dinamiche delle trame heist, incoraggiando la produzione di numerosi film e serie che seguono il medesimo stile narrativo.

Inoltre, la loro interazione artistica, unita alla naturale chimica tra i due attori, ha contribuito a creare un nuovo modello di collaborazione in cui la narrazione è valorizzata dall’amicizia e dalla simbiosi professionale. Pitt e Clooney hanno dimostrato che le star possono lavorare insieme senza il tradizionale spirito di competizione, instillando una cultura di comunità all’interno dell’industria cinematografica.

Questa amicizia non solo ha influito positivamente sulle loro performance, ma ha anche incoraggiato giovani attori e registi a costruire legami simili, amplificando l’importanza della cooperazione in un settore spesso visto come frenetico e individualista.

Nel tempo, l’eredità della loro collaborazione ha esercitato una grande influenza su una nuova generazione di cineasti. Oggi, molti registi e attori cercano di emulare il loro stile, creando storie che presentano collegamenti intimi tra i protagonisti, un aspetto che è emerso come una caratteristica distintiva delle produzioni moderne. La loro unione sul grande schermo ha stabilito standard elevati non solo per i film heist, ma per l’intero settore cinematografico.

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10 grandi film rovinati da una performance

Alcuni film hanno una struttura solida, una buona sceneggiatura e un incredibile reparto di trucco e parrucco. Tuttavia, a volte basta soltanto un’interpretazione sbagliata per rovinare interamente la reputazione di tutto il resto.

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Tom Hanks Elvis

Sono pochi i film che si possono definire completamente perfetti, perché anche un capolavoro come Apocalypse Now è pieno di errori e imprecisioni storiche. Tuttavia, poche cose sono più importanti, nella produzione di un film, dell’assegnazione di buoni attori alle parti principali.

Anche se uno sceneggiatore ha in mente una bella storia con ottimi dialoghi, i suoi sforzi non varranno se gli interpreti non saranno all’altezza di ciò che è scritto sulla pagina.

Anche se alcuni film brutti hanno grandi battute o dialoghi memorabili, può essere molto difficile per gli spettatori investire in un film se una delle interpretazioni non funziona. In un certo senso, un attore può da solo silurare la qualità di un film, tanto da far sembrare il resto del cast sciocco o irrealistico. Un esempio? Ecco dieci grandi film che sono stati rovinati da una sola interpretazione.

Marlon Brandom, Bulli e pupe (1995)

Bulli e pupe

è un musical eccezionale che combina romanticismo, truffe da gangster movie e una serie di divertenti colpi di scena. Mentre l’acclamato cantante Frank Sinatra ha svolto un lavoro adeguato nel ruolo di protagonista, Marlon Brando ha quasi affossato il film a causa delle sue pessime capacità canore.

Brando poteva anche essere reduce dalla vittoria dell’Oscar come miglior attore per la sua interpretazione in Fronte del porto, ma le sue capacità musicali erano decisamente carenti.

Kim Darby, Il Grinta (1969)

Il Grinta

ha dato a John Wayne l’opportunità di fornire un’interpretazione che molti considerano la sua migliore. Ma mentre Wayne si è finalmente guadagnato un Oscar come miglior attore per la sua interpretazione nel film, il personaggio di Mattie Ross, interpretato da Kim Darby, è invece uno dei protagonisti più irritanti della storia del western, dal momento che non fa altro che piagnucolare e lamentarsi per tutto il film.

Kate Capshaw, Indiana Jones e il tempio maledetto (1984)

Indiana Jones e il tempio maledetto

è un film molto diverso rispetto aI predatori dell’arca perduta, in quanto è un prequel ambientato un anno prima che Indiana Jones (Harrison Ford) si impegnasse nella ricerca dell’Arca dell’Alleanza. Qui, fa squadra con il nuovo interesse amoroso Wilhelmina “Willie” Scott, ma sfortunatamente Kate Capshaw non riesce ad instaurare alcuna alchimia con Ford. E si vede.

Katie Holmes Batman Begins

Katie Holmes in Batman Begins (Foto: Ansa) – Newscinema.it

Daryl Hannah, Wall Street (1987)

Wall Street

è l’unico film della storia ad aver vinto sia un Academy Award che un Razzie Award. Per il film, Michael Douglas interpreta magistralmente il magnate degli affari di Wall Street Gordon Gekko, che sosteneva che “l’avidità è un bene” per una società capitalista.

Sfortunatamente, l’interpretazione di Daryl Hannah come interesse amoroso del personaggio di Charlie Sheen è sembrata completamente superflua e inessenziale rispetto ai punti satirici che il regista Oliver Stone stava cercando di fare sul mondo degli affari americano.

Sofia Coppola, Il Padrino – Parte III (1990)

Il Padrino: Parte III 

ha suscitato aspettative incredibili, poiché i primi due capitoli della trilogia di Francis Ford Coppola sono stati acclamati come alcuni dei più grandi film mai realizzati. Sfortunatamente, il regista premio Oscar ha commesso l’errore di affidare alla figlia Sofia Coppola il ruolo principale della figlia del Michael Corleone di Al Pacino. Sebbene la figlia non fosse il problema principale del film, la sua pessima interpretazione rende il terzo film il più debole della serie de Il Padrino.

Kevin Costner, Robin Hood – Principe dei ladri (1991)

Robin Hood è uno degli eroi più famosi di tutta la narrativa. A sua volta, Robin Hood – Principe dei ladri è il miglior film sull’eroe di Nottingham che sia mai stato realizzato. Sfortunatamente, l’incapacità di Kevin Costner di fornire un accento britannico convincente ha reso alcune ridicole, piuttosto che epiche. Non a caso, è diventata un’interpretazione pesantemente parodiata.

Keanu Reeves, Dracula di Bram Stoker (1992)

Keanu Reeves

è uno dei migliori attori in circolazione, oltre che una grande star dell’azione in film come Matrix, Point Break e Speed. Purtroppo, Dracula di Bram Stoker ha richiesto a Reeves un accento inglese che l’attore non è riuscito a rendere nel migliore dei modi.

Mentre l’interpretazione di Gary Oldman nei panni del vampiro è stata premiata con grandi consensi, Keanu Reeves è stato pesantemente criticato per la sua performance disastrosa. Anche ai migliori può succedere.

Katie Holmes, Batman Begins (2005)

Batman Begins

è stato un fantastico reboot del franchise di Batman che ha scelto di rinnovare molti dei personaggi più iconici da una prospettiva più realistica. Tuttavia, il regista Christopher Nolan ha finito per inserire il nuovo personaggio di Rachel Dawes di Katie Holmes, amica d’infanzia e interesse amoroso di Bruce Wayne (Christian Bale).

Purtroppo, l’attrice non è assolutamente credibile nel ruolo e non ha alcuna chimica con Bale. Le scene romantiche sono facilmente l’aspetto peggiore di un film che ha molto probabilmente azzeccato tutto il resto.

Lee Pace, Guardiani della Galassia (2014)

Ormai è diventato un cliché affermare che il Marvel Cinematic Universe ha faticato ad avere cattivi interessanti, anche se i loro eroi tendono ad essere molto ben selezionati. Sebbene Guardiani della Galassia sia certamente una dei film più forti del MCU, Lee Pace non riesce a dare un senso di minaccia alla sua interpretazione di Ronan l’Accusatore.

Tom Hanks, Elvis (2022)

Elvis

si è rivelato un ruolo cinematografico importantissimo per Austin Butler, la cui incredibile interpretazione del “Re del Rock’n’Roll” gli è valsa una nomination all’Oscar come miglior attore.

Sebbene tutti i film di Baz Luhrmann siano sopra le righe, l’interpretazione di Tom Hanks nel ruolo del colonnello Tom Parker è sembrata una vera e propria cattiveria da cartone animato. Lo strano accento e l’eccessivo manierismo di Hanks hanno privato Elvis di qualsiasi senso di realismo drammatico o sensibilità emotiva.

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Speciali

Giornata mondiale dei sogni: 5 film per celebrare questo giorno a occhi aperti

Oggi si celebra la Giornata mondiale dei sogni e quale migliore occasione per recuperare 5 film che negli anni hanno permesso agli spettatore e spettatrici di tutto il mondo di sognare ad occhi aperti.

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Midnight in Paris

Cosa c’è di più bello di un sogno? Probabilmente una realtà che ci faccia sentire ugualmente appagati. Tuttavia non è solo quando appoggiamo la testa sul cuscino e ci lasciamo andare tra le braccia di Morfeo che possiamo entrare nel mondo dei sogni. Ci sono altri luoghi dove è possibile viverli, come una sala cinematografica o sdraiati comodamente sul divano di casa con un buon vino e pop corn.

I cinque film che troverete in questa short list sono titoli che meritano di essere visti almeno una volta nella vita. Per quanto abbiano storie al confine tra realtà e fantasia, tutti sono accumunati da storie che riescono a catturare lo spettatore dall’inizio alla fine. Tra ambientazioni fantastiche, personaggi del passato catapultati nel presente, dolci storie d’amore passionali e viaggi impossibili fisicamente ma possibili con la mente.

Midnight in Paris

Ad aprire le danze non può mancare il capolavoro del regista Woody Allen del 2011, con protagonista Owen Wilson nel ruolo dello sceneggiatore americano Gil, a un passo dalle nozze con la fidanzata Inez (Rachel McAdams).

Durante un viaggio di famiglia nella magnifica Parigi, l’uomo inizia ad entrare misteriosamente in contatto con tutti i suoi miti della storia della letteratura e dell’arte. Nonostante tutti questi grandi nomi siano ormai passati a miglior vita, lui riesce a interagire con loro, a vivere ai loro tempi, a frequentare le loro feste e a chiedere pareri sulla stesura del suo primo romanzo da Ernest Hamingway (Corey Stoll).

Ma oltre a pensare alla sua carriera come scrittore, Gil trova anche del tempo per fare i conti con la vita che lo aspetterà al ritorno da questa vacanza. Cosa accadrà quando il suo animo bohémien si scontrerà con il lusso e il  materialismo tipicamente americano? A metterlo ancora più in confusione, l’incontro con l’affascinante Adriana (Marion Cotillard) nonché amante di un certo pittore noto come Pablo Picasso.

La La Land

Quando si pensa ai musical è praticamente automatico pensare a quanto facciano sognare le canzoni che fanno parte della colonna sonora e delle scene più importanti della storia. Il coloratissimo film musicale La La Land del regista premio Oscar Damien Chazelle, ne è un classico esempio.

Protagonisti di questa storia d’amore ambientata sulle colline di Los Angeles, sono l’aspirante attrice Mia (Emma Stone) e il musicista Sebastian (Ryan Gosling). Fin dal primo minuto del film, lo spettatore entra immediatamente nel mondo multi color che Chazelle ha deciso di creare tra coreografie e canzoni che invogliano tutti a mettersi in piedi e cantare.

La tormentata storia d’amore tra i due ragazzi, alternata a brani come City of Star, fa letteralmente sognare, struggere chi si perde tra i loro sguardi e le loro promesse. Un mix di emozioni che fa brillare gli occhi per diverse ragioni, iniziando dalla gioia fino alla commozione.

I protagonisti del film Chocolat

Johnny Depp e Juliette Binoche nel film Chocolat – Fonte: Cinema.Everyeye – NewsCinema.it

Chocolat

Il cioccolato è sempre un grande alleato quando si parla di relax e – in questo caso – di sogni. È il 1959 quando in una piccola e tranquilla cittadina francese, arrivano Vianne Rocher (Juliette Binoche) e la figlia Anouk. Il loro arrivo tuttavia non viene apprezzato dalla comunità e in particolar modo dal Sindaco e custode morale, il conte Paul de Reynaud (Alfred Molina).

Il motivo di questo atteggiamento ostile è a causa della sua attività e del periodo nel quale è giunta a Lansquenet-sur-Tannes. Vianne in procinto di aprire una cioccolateria all’inizio del periodo di Quaresima è vista come una tentazione per i paesani.

A complicare ancora di più la sua posizione, l’arrivo di una comunità di zingari che vive alle rive del fiume e nella quale vive anche il fascinoso Roux (Johnny Depp), il quale si riscopre essere innamorato segretamente proprio di Vianne. Quando imprevisti continui, architettati dal Sindaco mettono in pericolo molto vite, ci pensa il profumo e il sapore del cioccolato a ristabilire l’ordine e i battiti dei cuori degli innamorati.

Il favoloso mondo di Amélie

Già il titolo evoca la favola e tutto ciò che ruota intorno. Dal tragico evento della morte della Principessa Diana, parte l’avventura della dolce e timida Amélie (Audrey Tautou) che si trova a vivere la vita tra le visite al padre anziano e lavorare come cameriera in un bar di Montmartre a Parigi.

La scoperta di una scatolina posta sotto una piastrella rotta, la porta a volerne sapere di più e a cercare il legittimo proprietario. L’aver compreso il nome sbagliato, le permette di incappare in diversi personaggi, prima di lasciare segretamente la scatolina a quel bambino diventato adulto.

E quando il destino decide di divertirsi, fa si che l’uomo conoscendo per caso Amélie, le racconta del ritrovamento della scatolina e il relativo recupero dei suoi ricordi d’infanzia, senza sapere che l’artefice di quel regalo inestimabile sia proprio lei. Da quel gesto che ha portato del bene nella vita di un altro essere umano, decide di dedicare il suo tempo a compiere altri gesti che possano portare positività e gioia nella vita delle persone.

I sogni segreti di Walter Mitty

Ed infine, impossibile non citare un film che il termine ‘sogno’ lo ha proprio nel titolo. Diretto e interpretato da Ben Stiller, la storia ruota intorno al personaggio di Walter Mitty, un impiegato della rivista Life, che per quanto abbia l’animo da sognatore, svolge un lavoro monotono e privo di ogni brio.

Rimasto sempre nella sua città, è con la mente che viaggia costantemente, andando da un mondo fantastico ad un altro. A portarlo bruscamente nella realtà, ci pensa la notizia di una nuova ristrutturazione aziendale, visto che la rivista per la quale lavorava era stata venduta a un altro gruppo.

Il timido Walter – innamorato segretamente della collega Cheryl – conosce il noto fotografo Sean O’Connell, con il quale inizia un’amicizia e un rapporto lavorativo molto solido. Vista la fiducia riposta in Mitty e sapendo quanto fosse importante per lui quel lavoro, decide di affidargli l’immagine di copertina del nuovo numero della rivista. Peccato però che a causa dello smarrimento del negativo, l’impiegato si trova costretto a fare una serie di viaggi intorno al mondo per recuperare la foto direttamente dal fotografo. Quando tutto sembrava perduto, ecco che arriva quel colpo di scena che non solo fa sorridere ma anche emozionare.

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