The Return, la recensione: l’amore che non muore

the return
Ralph Fiennes in The Return (Foto di Maila Iacovelli-Fabio Zayed) - Newscinema.it

In programma nella sezione Grand Public alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma, The Return è l’incredibile rilettura dell’Odissea a cura di Uberto Pasolini. Con Ralph Fiennes e Juliette Binoche nei panni di Ulisse e Penelope.

The Return, la recensione: l'amore che non muore
3.9 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Dopo aver commosso e incantato il suo pubblico con il delicato Nowhere Special – Una storia d’amoreUberto Pasolini torna in cabina di regia e realizza un’opera altrettanto emozionante e indelebile. Anche stavolta, sceglie il sentimento dell’amore quale suo punto di partenza, oltre che cuore della storia. Se nel film precedente si trattava del rapporto tra un padre malato e un figlio piccolo che sta per perderlo, qui siano dinanzi a qualcosa di più “convenzionale”, o meglio epico.

Proprio dall’epica prende spunto il cineasta romano, impegnato a rendere in immagini una delle opere più complesse e stratificate di sempre. L’Odissea prende così vita sul grande schermo, creando uno strano corto circuito tra l’immaginario dello spettatore e la sua rappresentazione filmica. Ralph FiennesJuliette Binoche si rivelano più che perfetti nell’interpretare i due protagonisti, Odisseo e Penelope, in procinto di ritrovarsi dopo anni e anni di lontananza, dolore e domande.

Ralph Fiennes e Juliette Binoche in The Return (Foto di Maila Iacovelli-Fabio Zayed) - Newscinema.it

The Return | Tra Omero e Shakespeare

A distanza di quasi un trentennio da Il paziente inglese, i due si ritrovano a dividere la scena insieme: la sintonia tra loro è splendida e magnetica, rafforzando la sensazione di immersività che dà la pellicola. Forte di tutto un impianto scenico ad hoc, molto teatrale, inevitabilmente shakespeariano, Pasolini racconta una storia d’amore senza tempo nè confini. La potenza del mezzo cinematografico si mette al servizio del capolavoro letterario e l’effetto è a dir poco spettacolare.

I temi classici del poema di Omero ci sono tutti, agganciati l’uno all’altro da un filo invisibile. La lontananza ha segnato per sempre ciascun personaggio, costretto a convivere con traumi e ferite che difficilmente guariranno. Il passato si fa ingombrante, ma la speranza continua a esercitare il suo influsso, forse per abitudine o per sopravvivenza. Il senso di abbandono, quello di responsabilità e di onore si intrecciano in maniera indissolubile, creando delle figure incredibilmente sfaccettate.

Strati di umanità e strade da percorrere

Da Ulisse ad Antinoo (a cui presta il volto il Marwan Kenzari di The Old Guard), da Eumeo (Claudio Santamaria) a Penelope, passando per Telemaco (Charlie Plummer), The Return esibisce una serie di ritratti umani, alle prese con ciò che l’esistenza riserva loro. Costretti, talvolta, a nascondersi, a scendere a compromessi, a implorare, non possono venir etichettati in modo semplice, ma cambiano nel corso della narrazione che li vede protagonisti.

Tra scelte difficili, decisioni importanti e pensieri che non possono essere cancellati, la storia procede, conducendo verso una risoluzione finale che non ha nulla di conclusivo, ma che anzi apre le porte a nuove strade da percorrere, insieme oppure da soli. Se il rispetto del poema epico da cui tutto nasce è ben rispettato, interessanti sono le nuove suggestioni proposte dall’adattamento cinematografico. La pellicola sarà distribuita nelle sale italiane da 01 Distribution, ma ancora non si conosce la data ufficiale della release.

Related Post