The Way Back, un viaggio epico dalla Siberia all’India

Se amate viaggiare ma la crisi ha messo il vostro budget a dura prova, chiudetevi al cinema e fatevi trasportare dall’avventura coinvolgente di The Way Back, il nuovo film di Peter Weir che vi porta dalla Siberia all’India, dal 6 luglio al cinema.

Jim Sturgess, che avete già visto in 21 e nell’applaudito Across the Universe, è Janusz, un giovane soldato polacco che viene ritenuto una spia dal governo comunista e rinchiuso in una prigione della Siberia, avvolta da neve, gelo e crudeltà. Il ragazzo fa amicizia con altri detenuti e una notte del 1940, decide di organizzare una fuga, che si preannuncia per nulla semplice, sia per la natura di quelle zone, estremamente impervie e impraticabili, sia per la gente che troveranno sul loro cammino, pronta ad ucciderli per la ricompensa prevista sulla cattura di un evaso. I sette prigionieri si avventurano in un viaggio insidioso e interminabile, attraverso un territorio ostile che li mette a dura prova, soprattutto quando cominciano a scarseggiare cibo e acqua, perchè i loro piani non si rivelano del tutto esatti e puntuali. Infatti, partiti con l’idea di arrivare in Mongolia per la libertà, hanno una brutta sorpresa che li porterà ben oltre, con il solo principio di non mollare ed andare avanti. Accanto a Jim Sturgess,  Ed Harris, Colin Farrell, e la giovane rivelazione Saoirse Ronan (Amabili Resti, Hannah).

Scritto dallo stesso Peter Weir e Keith Clarke, questo film è stato girato tra la Bulgaria, l’India e il Marocco per portare sul grande schermo una storia davvero epica, di sopravvivenza, solidarietà e forza di volontà. Dopo Master & Commander, Weir torna con un film emozionante, intenso e riflessivo, che trasmette il più puro valore della libertà per l’uomo e racconta un periodo storico già trattato numerose volte, da un nuovo punto di vista. La disperazione e la follia dei gulag e la speranza di tornare di nuovo a casa, per tutti quei uomini imprigionati senza alcun motivo reale. Un tecnico della metro, un prete, un ingegnere, un attore, imprigionati solo per aver fatto qualcosa di sbagliato nei confronti del regime che dettava legge in quegli anni. La fame, la sete, la stanchezza di un viaggio estenuante sono meglio di finire i propri giorni tra quattro mura, torturati e sfruttati dai propri carcerieri.

The Way Back è un film piacevole da seguire, con un ritmo buono e sostenuto, grandi panoramiche paesaggistiche, dialoghi corposi, situazioni interessanti e coinvolgenti, e si nota in particolare la debole presenza della colonna sonora che esalta il silenzio dei luoghi, dal deserto, alle caverne, e le alte cime delle montagne. Il regista riesce a creare un’atmosfera mistica e avvolgente in cui lo spettatore può avvertire le difficoltà e i pensieri dei diversi personaggi. Un film che scorre, seppur con alcuni momenti difficili.

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