Il 6 novembre 2014 uscirà in tutti i cinema italiani il nuovo film di Ermanno Olmi: Torneranno i prati. Interpretato da Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea di Maria, Camillo Grassi e Niccolò Senni Torneranno i prati racconta la storia di un gruppo di soldati italiani sul fronte Nord-Est. E’ il 1917 e dopo gli ultimi sanguinosi scontri avvenuti i soldati si trovano a dover sopravvivere ai bombardamenti e agli ordini criminali che vengono dall’alto. Intorno a loro il nulla, ma dentro di loro la paura della vicina trincea austriaca, che rende ogni minuto della notte di luna piena narrata tanto lungo quanto terribilmente insopportabile.

35096A distanza di quattro anni da Il villaggio di cartone Ermanno Olmi torna dietro la macchina da presa, questa volta su commissione, per celebrare i 100 anni dall’Armistizio firmato a Villa Giusti che pose fine alle ostilità della Prima Guerra Mondiale. E il risultato finale è un film molto teatrale, privo di qualsiasi tipo di dinamicità, realizzato con l’intento didascalico di istruire le generazioni più giovani agli orrori della guerra. Intento nobile ma che probabilmente non avrà sviluppi concreti. Perché Torneranno i prati non è assolutamente un film per tutti. Interpretato magistralmente da un cast di attori esordienti (il bravo Claudio Santamaria ha solo un ruolo minore) Torneranno i prati racconta in modo evocativo e molto personale le frustrazioni, le sofferenze e la solitudine di un gruppo di soldati italiani mandati al macello senza una ragione ben precisa. La staticità che domina la narrazione rende difficile seguire il film ai più grandi e impossibile ai più giovani, abituati alla velocità dei video musicali e a film da popcorn come Fast & Furious e tanti altri.

Tralasciando l’intento didascalico del film e tornando all’opera in sé Torneranno i prati è sicuramente un film raffinato, interessante, personale, caratterizzato da una fotografia di Fabio Olmi che rende perfettamente la solitudine dei personaggi e da una scenografia di Giuseppe Pirrotta che ricostruisce con esattezza l’essenzialità della vita di trincea rimandando al teatro di cui il film in parte è figlio. Aspetti che rendono Torneranno i prati un film colto per palati raffinati; un prodotto che rimane dedicato ad una ristrettissima fascia di pubblico di cui sicuramente non fanno parte i più giovani.

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