Tuo, Simon: 5 semplici (ma non troppo) rivoluzioni LGBT

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Nella settima arte l’omosessualità è una prerogativa autoriale. Dai Segreti di Brokeback Mountain a Chiamami col tuo nome, il cinema Lgbt si rivolge a un pubblico che non include l’universo dei teenager. Ma perché il cinema non può raccontare una relazione gay con la leggerezza di una commedia romantica? E soprattutto perché una storia d’amore omosessuale non può avere lo stesso taglio di cult adolescenziali come Colpa delle stelle e Io prima di te?

Risponde la 20th Century Fox con Tuo, Simon, il delizioso film di Greg Berlanti in uscita nei cinema italiani il 31 maggio 2018. Una commedia che, attraverso cinque lezioni fondamentali, rivoluziona il cinema Lgbt e non solo.

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Nick Robinson è Simon, il primo protagonista gay del cinema mainstream

1. Il primo protagonista gay

Mi chiamo Simon, sono come te. Ho una famiglia normale e degli amici incredibili. Solo che ho un segreto enorme“. Volenti o nolenti, i gay sono sempre stati i co-protagonisti della settima arte. E per co-protagonisti intendiamo spalle comiche, bersagli di volgarità e personaggi caricaturali.

Tuo, Simon cambia le carte in tavola con il timido adolescente interpretato da Nick Robinson. Un attore che dà una marcia in più alla prima teen comedy di Hollywood incentrata su un adolescente gay. Dopo Jurassic World e Noi siamo tutto, Nick Robinson anima, con emozionante autenticità, un ragazzo alla ricerca dell’anima gemella.

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Nick Robinson e Miles Heizer in una sequenza di Tuo, Simon di Greg Berlanti

2. La normalità di un amore Lgbt

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racconta una love story tra due ragazzi. Una sfumatura non da poco perché la commedia romantica di Greg Berlanti si rivolge al pubblico dei teenager. L’aspetto interessante del cult con Nick Robinson è la chiave di lettura scelta per trascendere su pellicola la relazione tra Simon e Blue. Tuo, Simon interpreta l’amore attraverso le lenti della normalità: non c’è dramma nella vita del protagonista ma la positiva indifferenza di chi ama una persona per quello che è. Dopotutto non “meritiamo tutti una grande storia d’amore”?

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Simon conosce su un sito online Blue, un misterioso utente che condivide le sue paure

3. App di dating? No, grazie!

Le app di incontri sono strumenti che mutano forma a seconda di chi li utilizza. Prendendo le distanze dai vari Tinder e Grindr, Tuo, Simon ricalca l’iconico rapporto epistolare della romantic comedy C’è posta per te.  Una serie di lettere anonime che, sulla scia del classico di Nora Ephron, suggerisce una forma di comunicazione basata sul conoscersi attraverso le parole, i segreti e (perfino) le paure. Le app di incontri sono territori dove è meglio non addentrarsi senza una piena maturità e consapevolezza. O così suggerisce Tuo, Simon!

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Nick Robinson e Clark Moore interpretano due adolescenti gay in Tuo, Simon di Greg Berlanti

4. Etero o gay, che differenza c’è?

Sono stufo di un mondo in cui non posso essere me stesso“. Essere gay non significa solo dolore, abbandono, esclusione. Essere gay significa prima di tutto normalità. Tuo, Simon, raccontando una relazione omosessuale con lo stesso sguardo adolescenziale di un amore eterosessuale, cambia le regole del cinema mondiale. Quanti etero hanno fatto coming out con i propri genitori? La risposta, come dimostra il film di Berlanti, è ovvia. Se gli etero non devono giustificare la loro natura, perché devono farlo i gay?

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Dopo il successo di 13, Katherine Langford interpreta la migliore amica di Simon

5. Il primo film LGBT mainstream

Nel 2018 Tuo, Simon abbatte il muro dell’omosessualità nella settima arte. Una pellicola rivoluzionaria che, a differenza dei capolavori di Ang Lee e Luca Guadagnino, si rivolge a un pubblico mainstream. Nella sua identità da teen movie, Tuo, Simon rappresenta l’inizio di un percorso. Una normale storia d’amore tra due teenager che lascia  la sessualità sullo sfondo. Finalmente!

                                         Trailer – Tuo, Simon

By Carlo Andriani

Segnato da un amore incondizionato per la settima arte, cresciuto a pane e cinema e sopravvissuto ai Festival Internazionali di Venezia, Berlino e Cannes. Sono sufficienti poche parole per classificare il mio lavoro, diviso tra l’attenta redazione di approfondimenti su cinema, tv e musica e interviste a grandi personalità come Robert Downey Jr., Hugh Laurie, Tom Hiddleston e tanti altri.

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