Abbiamo visto in anteprima per voi la nuova brillante commedia prodotta da Domenico Procacci: Tutti contro tutti. Diretta da Rolando Ravello e interpretata dallo stesso Ravello con Kasia Smutniak, Marco Giallini, Stefano Altieri, Lidia Vitale e Antonio Gerardi Tutti contro tutti racconta la storia di Agostino (Rolando Ravello) e di sua moglie Anna (Kasia Smutniak), usciti una mattina come tutte le altre per celebrare la comunione del piccolo Lorenzo (Raffaele Iorio). Ritornati a casa i due, accompagnati dalla figlia maggiore Erica (Agnese Ghinassi) e da nonno Rocco (Stefano Altieri), tentano di aprire la porta ma la serratura pare più difettosa delle altre volte. Dopo una serie di tentativi fallimentari sentono un rumore da dentro la casa e capiscono l’amara verità: la loro casa è stata occupata. Ovviamente Agostino si reca subito dalla polizia ma la sua ambigua situazione contrattuale e il losco proprietario a cui paga l’affitto rendono il tentativo di riprendere la casa una vera e propria infrazione punibile dalla legge. Ritrovatisi senza un posto dove vivere Agostino e la sua famiglia decidono di occupare il pianerottolo della loro abitazione in modo da riprendersi una volta e per tutte quella che era la loro ed unica casa.
Dopo una infinita serie di ruoli in film di grande successo Rolando Ravello realizza il suo primo lungometraggio da regista e vince la sfida. Tutti contro tutti è una delle (tragi)commedie più interessanti degli ultimi tempi. Supportato da una impeccabile sceneggiatura (di Massimiliano Bruno e Rolando Ravello) e da un cast eccellente in ogni suo singolo componente (i caratteristi Stefano Altieri e Marco Giallini in primis) Ravello realizza un film unico: divertente, emozionante, riflessivo e attuale. Tutti contro tutti, a partire dal titolo, racconta una storia vera, una storia in cui è difficile prendere una parte proprio perché la crisi e le difficoltà odierne non fanno che mettere gli esseri umani gli uni contro gli altri. Anna perde il lavoro di domestica e la sua tragedia diventa la felicità di un’altra straniera. Agostino e la sua famiglia perdono la casa e così altre persone in difficoltà trovano un rifugio. Non è facile prendere le parti in un film di questo genere. Non ci sono stereotipi, né buonismo o classismo. Ma estrema sincerità. Rolando Ravello realizza un’opera semplice, divertente, vera. Uno di quei prodotti che risollevano il cinema italiano dalle banalità comiche o dalle tragedie senza speranze. Uno di quei rari esempi di cinema italiano di grande classe. Uno di quei film talmente rari nel nostro panorama televisivo/cinematografico da lasciarci una volta e per tutte veramente soddisfatti di essere andati al cinema.
Come è nato il progetto di realizzare questo film?
Rolando Ravello: Il progetto nasce sette anni sulla base della vera storia di Agostino, un uomo a cui hanno occupato la casa. Io e Massimiliano abbiamo poi rielaborato la storia trasformandola in una sceneggiatura. E così dallo spettacolo teatrale è diventato un film.
Come giudica il suo personaggio?
Kasia Smutniak: Ho letto la sceneggiatura e mi è subito piaciuta Anna. A partire dalla preparazione del personaggio ho sentito un legame con lei. L’ho subito amata.
Lidia Vitale: Quando Rolando mi ha proposto il personaggio mi è subito piaciuto. Sono nata in quelle zone residenziali quindi la storia del film l’ho vista e vissuta da vicino. Più che lavorare è stato come tornare alle origini.
Come avete scelto le location dove girare?
Rolando Ravello: Abbiamo scelto un posto che non fosse identificabile con la periferia romana ma con tutte le periferie perché queste storie accadono ovunque.
Perché è così difficile fare un film di questo genere in Italia?
Rolando Ravello: Non so perché altri registi non lo facciano. Ma posso dire per quale motivo ho deciso di farlo io. Innanzitutto gran parte del mio stile deriva dalla mia formazione con Ettore Scola. Inoltre questo era il mio primo progetto da regista e sono contento che la produzione abbia veramente creduto e investito nel progetto.
Massimiliano Bruno: E’ complicato fare un film di questo genere perché mediamente con il pubblico italiano si tenta di ottenere l’incasso con storie più semplici. Per fortuna Domenico Procacci ci ha creduto e ci ha permesso di realizzarlo. Speriamo che questo film permetta un ritorno al passato e anche a film di questo genere.
E’ la prima collaborazione tra Fandango e Warner, come è andata?
Domenico Procacci: E’la nostra prima collaborazione ma presto lavoreremo ancora insieme per il nuovo progetto di Veronesi. Sono molto contento del film. E nonostante le difficoltà di non fare la classica commedia all’italiana ho adorato lavorarci.
Nicola Maccanico: E’ il nostro primo film con la Fandango e non posso che sottolineare quello che ha sottoscritto Domenico. Siamo stati molto contenti di aver lavorato con Domenico per la sua grande disponibilità ad accompagnarci per tutta la preparazione del film. Abbiamo condiviso tutto, oltre alla produzione anche la creatività in tutte le sue fasi principali. Tutti contro tutti è un film che chiaramente attirerà di meno di altre pellicole ma che poi farà bene al cinema italiano e resterà impresso nelle menti degli spettatori.
Come avete lavorato alla colonna sonora del film?
Rolando Ravello: Quello che ho chiesto ad Alessandro era di mantenerci al confine tra una favola urbana ed un neorealismo che per forza andava raccontato. Sono felice delle musiche che Alessandro ha realizzato perché aiutano alla lettura e alla comprensione del film.
Alessandro Mannarino: Rolando è stato molto presente durante la composizione perché aveva le musiche in testa ancora prima di realizzare il film. Oltre poi all’aspetto professionale ho provato un grande amore per i protagonisti e per la storia. E poi ci tenevo molto a confrontarmi con il mondo del cinema e così ho collaborato con un musicista, Tony Brundo, che mi ha aiutato negli arrangiamenti più musicali.
Come spiega la scena del Vaticano e del campo rom?
Massimiliano Bruno: Determinati argomenti sono molto difficili da trattare ma in ogni caso abbiamo deciso di raccontare sinceramente quella che pensiamo sia la verità.
Rolando Ravello: Tutti contro tutti è il titolo del film. Ed una delle mie scene preferite è quella tra Kasia e la nuova domestica perché rappresenta una realtà in cui tutti siamo contro tutti. Per quanto riguarda la scena del campo rom ho semplicemente osservato la realtà e tentato di raccontarla per quella che era.
Pensa di continuare con la regia dopo questo esordio?
Rolando Ravello: ne stiamo parlando in questi giorni, mi piacerebbe molto ma ancora non c’è nulla di certo. Stiamo a vedere…
Tutti contro tutti uscirà in tutti i cinema italiani a partire dal 28 febbraio 2013.