Venezia 69: Love Is All You Need, la conferenza stampa

Si è tenuta alla 69 edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia la conferenza stampa del nuovo brillante film di Susanne Bier: Love Is All You Need. Sceneggiato da Anders Thomas Jensen e interpretato da Pierce Brosnan, Trine Dyrholm, Kim Bodnia e Paprika Steen, Love Is All You Need narra la storia di Ida (Trine Dyrholm), una simpatica e un po’ goffa donna di mezza età alle prese con una lenta guarigione da un brutto male, un avvilente tradimento e un inatteso viaggio in Italia. Giunta a Sorrento per celebrare il matrimonio della figlia, Ida si scontrerà/incontrerà più volte con Philip (Pierce Brosnan), il padre dello sposo, un uomo scorbutico e intollerante. Tra tradimenti, personaggi infimi e scomode verità Ida scoprirà l’importanza dell’amore prendendo una volta e per tutte le redini della sua vita. Potete trovare qui sotto le domande poste dalla stampa internazionale alla regista Susanne Bier, allo sceneggiatore Anders Thomas Jensen e agli attori Pierce Brosnan e Trine Dyrholm.

Come è stato lavorare ad una commedia?


Anders Thomas Jensen: Non è stato diverso da ciò che abbiamo già fatto nel passato. Ci sono sempre molti modi per raccontare una storia, ma abbiamo deciso di utilizzare un taglio comico, soprattutto per i personaggi minori. Abbiamo lavorato allo stesso modo di sempre pur tenendo a mente che stavamo realizzando una commedia
Come mai avete scelto Sorrento? Pierce, è uscito facilmente dal suo ruolo nella saga 007?


Pierce Brosnan: Non so se sono uscito effettivamente dal mio personaggio in 007, credo che James Bond mi seguirà sempre e gli sarò eternamente grato. Bond è stato un grande dono e mi ha permesso inoltre di essere qui.
Susanne Bier: Questo film è un’opera sulla celebrazione della speranza e dell’amore e Sorrento è uno dei posti più romantici del mondo.
Come interpreta i suoi personaggi? Come sceglie l’immagine che deve realizzare?


Pierce Brosnan: Leggi la sceneggiatura, ti innamori delle parole del tuo personaggio e lasci che venga da te. Molte caratteristiche della storia mi hanno attratto proprio perché sono in un momento particolare della vita e potevo immedesimarmi nel personaggio. Inoltre avevo un cast fantastico di attori che mi ha coinvolto facendomi sentire a mio agio.
Come descriverebbe il suo personaggio e come ha preso parte a questo film?

Trine Dyrholm: Le cose sono andate nel modo più semplice possibile, Susanne mi ha telefonato e mi ha detto che aveva un ruolo per me in un film con Pierce Brosnan. Non si è discusso niente, ho semplicemente fatto un salto in questa esperienza magica. Non avendo mai partecipato ad una commedia prima è stato eccitante fare qualcosa di nuovo e interpretare questa donna vivace, femminile e gioiosa. Inoltre è sempre un gran piacere partecipare ad un film di Susanne Bier.
In 007 era un uomo ricco di charme e doti, mentre in questo film incarna un uomo come tanti. Quale personaggio è più difficile da interpretare?


Pierce Brosnan: Ogni ruolo ha le sue difficoltà. Amo fare l’attore e mi hanno sempre detto e insegnato che potevo fare molti ruoli. Nonostante questo è un classico ritrovarsi a fare sempre le stesse cose.
Come mai nei film danesi c’è sempre il momento del matrimonio inteso come una sorta di resa dei conti?

Susanne Bier: I matrimoni come qualsiasi riunione incorporano amici, familiari, persone importanti e costituiscono un momento fondamentale in cui scopriamo chi siamo veramente. I personaggi soffrono ma cercano di nascondere la loro sofferenza. Tutto quello che non viene detto tende a rivelarsi.
C’è un linguaggio speciale per le donne registe?

Susanne Bier: Non ritengo che le donne abbiano un linguaggio speciale. Ogni autrice ha un linguaggio personale. Non credo sia vero.

Ci racconta qualcosa in più sul rapporto padre-figlio? Ha trovato delle affinità con la commedia Mamma Mia?


Pierce Brosnan: Ci sono molte somiglianze infatti ambedue i film parlano di amore, famiglia e matrimoni, anche se questa opera ha certamente una inclinazione più realistica. Essendo padre di quattro figli so cosa vuol dire crescere i giovani e mi è piaciuta la chiarezza del mio personaggio e la tragedia che lo colpisce.
Come è stato lavorare a questo film e come ha creato la sua immagine di attrice feticcio?

Trine Dyrholm: È un privilegio enorme lavorare più volte con lo stesso regista perché è una esperienza che permette di sviluppare un rapporto. Inoltre Susanne ha un buon modo di raccontare una storia, è molto intuitiva, concentrata e sceglie dei compagni di viaggio fantastici.
Susanne Bier: Ho già lavorato con Trine e sempre con risultati eccellenti. È intrigante, divertente e interessante collaborare con qualcuno dotato di così tanto talento. E lavorare con Pierce è stato fantastico, ha un senso dell’umorismo contagioso e un grande fascino. È stato fenomenale vederli lavorare insieme.
Il rapporto padre-figlio ha sempre un ruolo di primo piano, quale è il suo parere al riguardo?


Anders Thomas Jensens: Beh è molto interessante e ci sono sempre molti drammi che si svolgono tra genitori e figli. Il cinema danese si occupa spesso di questo argomento, 9 film su 10 della Danimarca trattano questo tema.
Pur rispetto ai codici della commedia dove nasce la scelta di circondare i due protagonisti da personaggi tanto scomodi quanto fastidiosi? Come avete scelto la colonna sonora?
Susanne Bier: Beh il cattivo marito è in un qualche modo costruito su un personaggio della vita reale, quindi non è così distante da una persona vera. Anche se non mi potete credere giuro che è un personaggio vero. La cognata invece è un personaggio divertente proprio perché rappresenta le caratteristiche di tutte le mamme che conosciamo unite allo snob e a un carattere orribile. Per quanto riguarda la musica invece possiamo dire che è venuta fuori per gioco. Ha un tono italiano che può essere allo stesso tempo universale e il risultato finale è ben più che eccellente.