Venezia 69: To The Wonder, la recensione

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Abbiamo visto in occasione della 69 edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia uno dei film più attesi dell’anno: To The Wonder. Scritto e diretto da Terrence Malick e interpretato da Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams e Javier Bardem, To The Wonder racconta la conflittuale e travagliata storia d’amore di Neil (Ben Affleck) e Marina (Olga Kurylenko), una giovane coppia trasferitasi dalla Francia in America per iniziare una nuova vita. Giunti in Oklahoma i due vengono assaliti dallo spettro di una apatia incombente, sintomo di un rapporto che ormai non funziona più. Neil, scrittore fallito rassegnato a fare l’ispettore ambientale, non ama più Marina ma la sposa per non farle subire un ulteriore abbandono, rassegnandosi ad una storia di sola passione con la bella e tragica Jane (Rachel McAdams). Marina, d’altra parte, sente le vere sensazioni di Neil e finisce per agire contro la sua stessa volontà per convincere il marito a prendere una volta e per tutte una decisione sul loro rapporto. Entrambi i protagonisti vivono una vera e propria crisi di identità riflessa nei discorsi di Padre Quintana (Javier Bardem), un uomo dubbioso nei confronti della sua vocazione. Tutti i personaggi di To The Wonder non credono più nell’amore ma aggrappandosi alle bellezze della natura cercano di risvegliare quel briciolo di speranza senza il quale è impossibile sopravvivere.
A solo un anno di distanza dall’applauditissimo The Tree of Life, Palma d’Oro a Cannes, Malick elimina i lunghissimi tempi creativi che da sempre lo contraddistinguono per realizzare un’opera che in parte segue lo stile narrativo del magistrale film interpretato da Brad Pitt e Sean Penn. Attraverso infinite riprese su campi sterminati, distese d’acqua ed esempi di natura selvaggia il regista ci parla di tutte le forme che può assumere l’amore: Marina è la sabbia unita all’acqua, un’amore puro che ormai non esiste più, inquinato da una apatia che si riflette in compassione; Jane è l’amore carnale, rappresentato da paesaggi selvaggi e animali poco spirituali (montoni, bisonti), una distrazione per Neal dai veri problemi della vita; Padre Quintana è l’amore spirituale, basato esclusivamente sulla fede e riflesso in un uomo che di fronte ai disagi della vita (persone malate, povere, disturbate) comincia a dubitare della esistenza di Dio. Neal, Marina, Jane e Padre Quintana rappresentano tutte le sfaccettature che può riassumere l’amore unite da una sola ed unica caratteristica: il dubbio. Si può vivere senza l’amore? E soprattutto è possibile che due persone che si amano ancora trovino la pace solo vivendo due vite separate? Malick sembra porsi queste domande nello sviluppare To The Wonder, un film che pur se incompleto permette allo spettatore di saltare nei disagi e nelle meraviglie di uno dei misteri della vita, l’amore. To The Wonder è in concorso alla 69 edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

By Carlo Andriani

Segnato da un amore incondizionato per la settima arte, cresciuto a pane e cinema e sopravvissuto ai Festival Internazionali di Venezia, Berlino e Cannes. Sono sufficienti poche parole per classificare il mio lavoro, diviso tra l’attenta redazione di approfondimenti su cinema, tv e musica e interviste a grandi personalità come Robert Downey Jr., Hugh Laurie, Tom Hiddleston e tanti altri.

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