Venezia 70°: Pine Ridge, la recensione

Abbiamo visto in occasione della 70° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia una sperimentale opera di Anna Eborn: Pine Ridge. Scritto da Anna Eborn Pine Ridge racconta la vera storia di una riserva Sioux del South Dakota (Pine Ridge), abitata dalla tribù degli Oglala Lakota, custode di quelle vaste terre che tra il 1890 (lo sterminio di Wounded Knee) e il 1973 (i 71 giorni di rivolta dell’American Indian Movement) furono teatro di terribili eventi di razzismo e uccisioni. Tra le numerose storie raccontate spiccano quelle di Bert Lee, un giovane che trascorre le sue ore nascosto dall’ombra di un albero; Cassandra Warrior, una madre in difficoltà; Lance Red Cloud un adolescente alle prese con l’impossibile vendita di tende da campeggio nel bel mezzo di una stazione di gas e tanti altri. A confrontarsi con i giovani membri della riserva di Pine Ridge un gruppo di benestanti “bianchi” impegnati a cavalcare, sparare e dominare le terre come dei moderni cowboy.

pine-ridgeNon è facile la vita per gli indiani del South Dakota. Non era facile nel passato e non lo è neanche oggi nel presente. Questo sembra essere il messaggio di Anna Eborn, la regista di una delle opere più realistiche ed interessanti di questa 70° edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Vero e proprio documentario dal primo all’ultimo minuto di proiezione Pine Ridge riprende i volti, i tratti somatici e le vite di questi indiani da riserva permettendo allo spettatore di entrare in un mondo poco conosciuto e più volte rappresentato secondo gli stereotipi occidentali. Vediamo cumuli di immondizia riposti su case, animali usati come peluche, livelli altissimi di povertà e tantissimi giovani senza nessun futuro o prospettiva. La realtà di questi indiani di Pine Ridge è una realtà che colpisce lo spettatore soprattutto se confrontata con quella degli yankee americani comparsi a fine film, una famiglia benestante preoccupata solo di sparare il più lontano possibile ai propri bersagli. Accompagnato da una soundtrack emozionante e allo stesso tempo leggera Pine Ridge ci dimostra quanto poco siano cambiate certe cose del passato e quanto sia facile ricadere sempre negli stessi errori a causa dei pregiudizi della società e della onnipresente paura verso l’altro. Qualora voleste imbattervi in uno spaccato realistico e accorato della vita di una tribù indiana non perdetevi Pine Ridge, il brillante documentario di Anna Eborn.