Venezia 77 ha aperto con il film Lacci di Daniele Luchetti. Il regista insieme a Luigi Lo Cascio e Laura Morante, Adriano Giannini è stato presente in conferenza stampa per parlare di questo suo ultimo progetto che sarà al cinema dal prossimo 1 Ottobre 2020.
Come mai hai deciso di fare un film ispirato al libro di Domenico Starnone?
Daniele Luchetti: amo e ci riguardano, che a momenti creano strane sovrapposizioni con momenti della nostra vita, possiamo averli subiti e incontrati nella nostra vita. Non avevo letto il libro quindi prima la sceneggiatura come faccio sempre. A volte consultavano il libro per la ricerca dei moventi dei personaggi, il perchè si comportano così.
Cosa avete pensato quando avete letto la sceneggiatura?
Laura Morante: Non serve a nulla conservare il simulacro di un amore, io credo nell’affetto eterno ma cambia forma. A volte occorre anche incoraggiare il cambiamento altrimenti è una battaglia persa nella quale si diventa tutti sconfitti.
Adriano Giannini: Non provengo da una famiglia così avvelenata dal tradimento, inganno, bugia e rimpianti fortunatamente. Io e Giovanna siamo il frutto di questo inganno, ne portiamo i segni più o meno evidenti. Il mio personaggio è manipolato da quello di Giovanna che lo fa uscire fuori a un certo punto per tagliare i cappi.
Daniele Luchetti: Copione con pochissima trama, poi film composto solo di azioni e sentimento. Luchetti: Materia narrativa talmente forte e con Piccolo abbiamo lavorato senza avere paura dei dialoghi. Siamo stati tutti figli di coppia e io stesso separato e mi sono identificato a turno con tutti i personaggi.
Luigi Lo Cascio: I personaggi spesso fanno scelte discutibili e si comportano in modo crudele. Ma li senti. Poi Alba è sempre autentica fino in fondo, ci puoi fare a pugni come una scena romantica, è stato bellissimo lavorare con lei.
La musica è emblematica in questo film. Era già sua intenzione a inizio progetto o l’ha scelta dopo?
Daniele Luchetti: No, pensavo di non usare per niente la musica in realtà ma poi ho cercato un po’ di musica anni 80 per la scena iniziale e la danza che accompagna rappresenta lo stare insieme e l’essere legati. Lo stesso brano era presente anche in un film di Pietrangeli e ho copiato quella struttura musicale. E’ un regista spesso dimenticato, l’ho messo anche nei ringraziamenti dei titoli di coda. In fondo è una scelta musicale in contrasto con il film. Ho aggiunto anche un brano di Bach perchè la musica barocca vuole in un certo senso mettere in ordine quello che non si può mettere in ordine come questo film fa con i sentimenti. Ho sempre cercato di usare un solo elemento espressivo alla volta.