Oggi, 4 Maggio, al Far East Festival di Udine è stato proiettato tra gli altri, il film “Wandering Home” di Higashi Yoichi, regista premiato a Berlino nel 1996 per un dramma intitolato “Village of Dreams (E no  Naka no Boku no Mura)”. Egli torna questa volta in Italia, ad Udine, presentando una storia drammatica che pone al centro le difficoltà e il dolore di Yasuyuki, un uomo vittima dell’alcolismo, che abbandona il suo talento come reporter e la sua famiglia rovinandosi la salute e la sua stessa esistenza. Però, arrivato ad un punto di non ritorno, capisce che deve fare qualcosa e ricoverarsi in un istituto con persone valide che lo possono veramente aiutare, non solo ad uscire da questo tunnel pericoloso e buio, ma anche a riprendersi la sua adorata famiglia che, nonostante le sue difficoltà, gli sta vicino. Il film di Yoichi racconta il problema dell’alcolismo come già fatto da molti altri cineasti di altri paesi, ma lo fa in maniera elegante e coinvolgente, intervallando scene dal forte senso drammatico, con altre al limite della risata, rendendo un tema forte e difficile da affrontare, molto comprensibile e alla portata di un pubblico di ogni generazione.

Gli interpreti, come il protagonista Asano Tadanobu, la moglie Nagasaku Hiromi e la dottoressa che si occupa dell’uomo, sono molto bravi ed emozionano sia attraverso le parole sia attraverso sguardi intensi e commoventi, anche grazie ad una sceneggiatura frizzante e ben costruita. Attraverso la moglie, che per lavoro è una fumettista di successo, il regista introduce in “Wandering Home” una componente caratteristica del Giappone, paese in cui è stato realizzato il film, come il cartone animato e fumetto, ricordando la vera professionista in questo settore, Saibara Rieko. Non ci sono scene particolarmente drammatiche o forzate, che mostrano la sofferenza di quest’uomo che lotta per rifarsi una vita e ritrovare la luce, come invece molti film statunitensi e anche nostrani spesso fanno. Con “Wandering Home” il forte dolore e la difficoltà di un dipendente dall’alcool, sono affrontati in maniera composta e con estrema dignità. Quest’uomo decide di intraprendere un cammino e, vivendo in una realtà a volte disturbata da alcune scene surreali prodotte dal suo inconscio duramente messo alla prova e stressato da una situazione difficile, arriva fino alla fine soprattutto per il bene che prova verso sua moglie e i suoi due piccoli bambini.