“C’è una guerra tra orchi ed esseri umani sin da quando ho memoria ma c’è stato anche un tempo in cui non sapevamo chi fosse il nostro nemico“. Chi parla è Durotan, il protagonista della trasposizione cinematografica di uno dei giochi di ruolo più amati degli ultimi venti anni, World of Warcraft; un videogame online giocato da oltre 12 milioni di persone nel mondo e un fenomeno di culto per i proseliti della Blizzard. Realizzarne un film era una sfida perché, a differenza di Tomb Raider o Resident Evil (catalogabili nell’adventure/horror), Warcraft strizza l’occhio al fantasy, il genere più rischioso da portare al cinema. Eppure Duncan Jones, il regista degli ottimi Moon e Source Code, firma Warcraft – L’inizio; l’epica battaglia tra due antieroi appartenenti a razze diverse ma uniti dal tentativo di salvare le loro terre dalla distruzione. Il blockbuster di Jones non restituisce l’imponenza e la vastità del videogame da cui trae origine. Il problema principale è la sceneggiatura firmata a quattro mani da Jones e Charles Leavitt che ci catapulta nel regno di Azeroth senza introdurre i personaggi o l’universo immaginifico che li circonda; sul grande schermo compaiono una serie di dinastie, magie e creature familiari per chi conosce il gioco ma avvolte dal mistero per i semplici fruitori di cinema.
Warcraft – L’inizio nasce da un videogame ma è prima di tutto un film e, come tale, deve poggiare su fondamenta più solide di quelle erette da Jones “citando” i vari Il signore degli Anelli o Avatar. La tipologia di gioco, vicina al fantasy, rende la sfida più ardua; basti pensare alla trilogia de Lo Hobbit che, nonostante il coinvolgimento di maestri del genere come Peter Jackson e Guillermo Del Toro, resta povera di contenuti. La sensazione dominante è quella di trovarsi di fronte a un b-movie. L’orchessa interpretata da Paula Patton è la fusione tra la Neitiry di Avatar e la Gamora de I guardiani della galassia, entrambe interpretate dalla ben più espressiva Zoe Saldana. Ma del capolavoro di James Cameron torna anche l’eccesso di CGI, una tecnologia che non è (ancora) in grado di conferire umanità alle sue creature; più vicine a un videogame per la playstation 4 che a un film vero e proprio. Chi pensa di trovare qualche brivido nella parte “reale” rimarrà deluso. Tralasciando l’affascinante interpretazione di Ben Foster e l’ottimo (e inaspettato) cameo di Glenn Close, Travis Fimmel e Dominic Cooper restano vittime di personaggi poco sviluppati, di un montaggio inesistente e di un’ironia di fondo che non funziona quasi mai. Il risultato è un videogame a cui solo qualcuno amerà giocare mentre molti altri preferiranno spegnere la consolle. L’unica certezza è che World of Warcraft, nonostante l’ambizioso tentativo di Jones, non ha le carte per diventare una saga cinematografica fantasy.
Warcraft – L’inizio verrà distribuito dalla Universal Pictures in tutti i cinema italiani il 1 giugno 2016.